Lecco, 26 marzo 2013 - Una brutta storia quella che tocca la Polizia locale del capoluogo dove è in corso un’inchiesta interna che potrebbe avere anche conseguenze penali. I tratti di quanto accaduto sono ancora da definire ma da quello che trapela pare che una vigilessa in servizio in centro città abbia redatto un verbale contenente fatti non reali tra cui anche alcuni che avrebbero avuto conseguenze fisiche su di lei. Gli episodi verbalizzati riguarderebbero l’assessore Armando Volontè, che ha la delega proprio alla Polizia locale.

Quanto accaduto però è certamente stato registrato dal sistema di videosorveglianza e proprio dalle immagini sarebbero emersi fatti assai differenti rispetto a quanto messo a verbale dall’agente, accadimenti che avrebbero spinto il comandante della Polizia locale, Franco Morizio, ad aprire un’inchiesta interna che potrebbe portare a sanzioni disciplinari ma vi sarebbero anche fatti penalmente rilevanti di cui si occuperà la Procura di Lecco. L’assessore Armando Volontè suo malgrado protagonista di questa vicenda non vuole entrare nel merito di quanto accaduto e della presunta violazione al codice della strada che gli verrebbe contestata e spiega: "Non posso dire com’è andata né come sono i fatti perché sono in corso verifiche e indagini in seguito al controllo che è stato fatto dalla stessa Polizia locale. È successo certamente qualcosa di molto grave che però non riguarda me ma la vigilessa che forse si era dimenticata che ci sono delle telecamere in centro e grazie a queste il comandante ha deciso di aprire indagine. Questo grave fatto è accaduto a me ma poteva essere coinvolto qualunque altro cittadino e la posizione dell’amministrazione comunale non cambia, la notizia non è che è successo all’assessore la notizia è che è successo che un vigile ha fatto questa cosa che è gravissima".

Inutile chiedere che cosa è stato verbalizzato perché Volontè intende aspettare gli esiti dell’inchiesta. "La ricostruzione - precisa - sarà pubblica quando sarà finita l’indagine, la ricostruzione giusta non è la mia che potrei dire quello che voglio ma è quella dei fatti che sono stati filmati, io non voglio influenzare in alcun modo nessuno". Volontè va oltre: "Girano ricostruzioni alquanto fantasiose della vicenda, tra queste addirittura che io avrei detto all’agente “lei sa chi sono io?”. Una cosa assurda basti pensare, e i video della sorveglianza lo confermeranno, che l’agente in questione non mi ha nemmeno fermato quindi come avrei potuto dire quella frase assurda".