Lecco, 18 marzo 2013 - «Manca il lavoro e cala l’occupazione, con perdite del venti per cento tra il 2010 e il 2013 nel Lecchese, sia in termini di posti di lavoro che di ore lavorate. A questo si aggiungano le difficoltà di accesso al credito e una burocrazia spesso eccessiva che rende complesso lo scenario in cui devono muoversi le nostre imprese». Paolo Valassi, nella duplice veste di Presidente del Gruppo di lavoro Meci 2013 e di vicepresidente di Ance Lecco, ha esposto i dati drammatici della crisi durante la Mostra dell’edilizia civile e industriale, Meci, che si è conclusa ieri a Lariofiere di Erba.

«Che questo sia un periodo di crisi è sotto gli occhi di tutti» ha proseguito Valassi, a cui ha fatto eco Davide Maspero, vicepresidente di Ance di Como: «Sul fronte comasco – ha detto - la situazione pare ancora più difficile: il calo di ore lavorate e di addetti ha raggiunto il trenta per cento in cinque anni. Una situazione che non sembra arrestarsi: anzi, particolare allarme suscitano gli ultimi dati sui fallimenti di imprese e sulla disoccupazione. L’unico comparto a resistere in un panorama desolante è quello della riqualificazione degli edifici, che ha fatto registrare una crescita di oltre il dodici per cento nell’ultimo anno». Dai diversi convegni organizzati a Erba è emerso con particolare urgenza il bisogno di «risolvere il vuoto legislativo che si è creato per centinaia di comuni lombardi – e tra questi comuni capoluogo come Lecco, Como, Varese e Sondrio – a causa della mancata approvazione entro il 31 dicembre 2012 del nuovo Piano di Governo del Territorio e il contemporaneo venire meno della validità del vecchio Prg».

Il mondo delle costruzioni, dunque, si trova oggi a dover fare i conti, oltre che con i già numerosi problemi del settore, anche con questa ulteriore difficoltà: «La situazione che oggi ci troviamo ad affrontare è quanto mai critica – prosegue Paolo Valassi - In tutti quei Comuni che non sono riusciti ad approvare il nuovo Pgt, il rischio della paralisi di ogni attività edile si è purtroppo tramutato in una triste realtà. Il blocco delle opere è quasi totale: decaduto il vecchio Prg, senza che un nuovo Pgt sia stato approvato, non è possibile alcun intervento che non sia di manutenzione, ordinaria o straordinaria, o di risanamento conservativo». Un grido d’allarme a cui ha fatto eco la difficoltà da parte dei tecnici delle pubbliche amministrazioni a muoversi nella situazione anomala che si è generata. «Vanno introdotti una serie di incentivi capaci di sbloccare il mercato e di premiare concretamente l’edilizia eco-sostenibile».