Monticello brianza, 14 marzo 2013 - Facebook galeotto per un gruppo di studenti dell’Istituto superiore statale Alessandro Greppi di Monticello Brianza, sorpresi ad insultare pesantemente online due professoresse. I liceali verranno sospesi ma non si escludono nemmeno ripercussioni penali e denunce. Tutti i loro compagni hanno dovuto invece partecipare ad apposite lezioni sui social network. Settimana scorsa alcuni studenti del Greppi si sono accaniti contro un paio di docenti, “colpevoli” di essere particolarmente rigorose. I ragazzi per vendicarsi hanno realizzato una apposita pagina sul più celebre dei siti sociali. L’iniziativa che inizialmente pareva destinata a rimanere uno scherzo o una gogliardata è tuttavia trascesa perché cinque studenti si sono lasciati prendere la mano dalla tastiera e hanno postato in rete epiteti e volgarità di ogni sorta verso le loro insegnanti. Le quali non hanno impiegato molto a scoprire quanto scritto sul web. Da qui la segnalazione al preside Lorenzo Leandro Pelamatti.

 

«Hanno veramente esagerato, ho parlato con loro e hanno compreso che hanno sbagliato, sia per la mancanza di rispetto nei confronti delle dirette interessate, sia per perché hanno commesso un reato - commenta dispiaciuto il dirigente scolastico -. Sono rammaricato, ma non possiamo esimerci dal punirli severamente, lo prevede il regolamento». Per evitare il ripetersi di simili episodi ieri tutti gli adolescenti iscritti al plesso didattico provinciale, il più grande e importante dell’intero territorio lecchese, sono stati chiamati a raccolta suddivisi per classi per un’assemblea sui pericoli dell’utilizzo improprio su Facebook e sulle regole di comportamento da rispettare. L’incontro è stato gestito da due professori di diritto e da uno di informatica.

 

«Abbiamo spiegato quanto prevede la legislazione e le possibili conseguenze - riferisce il preside -. In caso di querela si potrebbe essere condannati, con ripercussioni sulla fedina penale e quindi sulla carriera, ma si potrebbe pure dover sborsare risarcimenti da migliaia di euro, come purtroppo è già successo. La tecnologia e il web sono delle utili risorse ma occorre sfruttarle in maniera adeguata». Lo sa bene anche un 15enne dell’Iss Francesco Viganò di Merate, contro il quale il sindaco Andrea Ambrogio Robbiani ha presentato un esposto perché pure lui offeso pubblicamente per il semplice motivo che in occasione dell’ultima nevicata non ha decretato la serrata delle scuole cittadine. Il ragazzino, oltre a rischiare di finire davanti al giudice, sino alla fine dell’anno dovrà pagare lo sgarro lavorando tutti i pomeriggi nell’orto dell’istituto.

 

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