Malgrate, 12 marzo 2013 - Un paese in attesa. Da giorni Malgrate aspetta l’inizio del conclave che deciderà chi sarà il prossimo papa. Le televisioni e i giornali di tutto il mondo stanno invadendo il comune, ma sono molte le bocche cucite nel piccolo paese in riva al Lago di Como che, ovviamente, fanno il tifo per il cardinale di casa, Angelo Scola, arcivescovo di Milano. A Malgrate sono ancora in molti a conoscerlo di persona.

"Me lo ricordo da giovane – spiega Augusto Panzeri, malgratese doc – mia moglie però lo conosce meglio, visto che da bambini giocavano insieme. Poi da ragazzo ha seguito la vocazione ed è andato a studiare per diventare sacerdote. Da allora qui non l’abbiamo più visto e lui ha fatto la sua strada". Panzeri si augura che il cardinale possa varcare il Soglio pontificio. "Così questo paese diventerebbe come Sotto il Monte – continua – porterebbe molti fedeli in pellegrinaggio qui e muoverebbe l’economia". Mario Romanò dice di "non interessarsi delle faccende ecclesiastiche", ma è concorde sul fatto che "se ci fosse un Papa malgratese sarebbe una fortuna per il paese che diventerebbe famoso in tutto il mondo". Luciano Larosa spera che il prossimo pontefice provenga dalla Penisola. «Preferirei vedere un papa italiano dopo tanti anni – spiega –, manca da più di trentanni, sarebbe una nota d’orgoglio. Se fosse Scola i malgratesi doc sarebbero contentissimi, anche se ora non ne parlano per scaramanzia, e questo comune diventerebbe famosissimo. L'arcivescovo di Milano poi mi sembra uno con un carattere forte, capace di guidare la Chiesa in questo periodo di crisi. Benedetto XVI invece non pareva uno che avrebbe potuto portare avanti dei progetti, forse per quello che si è dimesso". "Non conosco Scola di persona, ma mi sembra una persona seria, molto attaccata al suo paese d’origine – afferma Carlo Gambin, nato e cresciuto nel paese che si affaccia sul Ramo di Lecco – se venisse eletto per noi sarebbe davvero il massimo, sono in molti che aspettano solo di vederlo a Roma".

Pensa al lato economico Flavio Galimberti, titolare dell’edicola del lungolago di Malgrate. "Un Papa lecchese potrebbe incrementare il turismo – sostiene – probabilmente ci sarebbe subito il boom di pellegrini che si recheranno qui per visitare i luoghi in cui è cresciuto Scola. Per noi sarebbe un toccasana". Dello stesso parere è Carmine De Lillo, assessore al Turismo di Malgrate. "Non voglio dire molto per scaramanzia – annuncia –, ma se il nostro concittadino dovesse essere il successore di Benedetto XVI sarebbe una grande gioia per noi. Dovremo attrezzarci per creare iniziative insieme alla Parrocchia e anche gli alberghi potranno lavorare molto di più. Da quando è cardinale già ci ha dato lustro, ma se diventasse papa noi saremmo al centro del mondo".