Calolziocorte, 18 febbraio 2013 - Scene da Arancia meccanica sabato sera a Calolziocorte, dove un anziano è stato pestato e sequestrato in casa propria da tre uomini incappucciati e con accento slavo e dove altri due pensionati sono stati aggrediti e terrorizzati da un commando di rapinatori che hanno pure esploso un colpo di pistola. La serata da incubo è cominciato verso le 19.45, in una villetta di via Donatello, civico 4, frazione di Sala, dove vivono Guido Bonacina di 60 anni e la moglie di 59. Lui stava guardando la tv in soggiorno, lei era in cucina. Tre estranei, approfittando della porta di ingresso aperta, hanno fatto irruzione nell’abitazione. Forse pensavano fosse vuota, ma quando si sono trovati davanti i legittimi inquilini non hanno esitato a ricorrere alle maniere forti, con pugni e sberle.


Uno ha persino estratto una pistola e premuto il grilletto, fortunatamente l’arma era caricata a salve. «Ma non lo sapevamo, abbiamo temuto veramente ci volessero ammazzare», raccontano i coniugi. Gli intrusi, costretti a scappare a mani vuote, però non si sono arresi e neppure dieci minuti dopo sono tornati in azione in un’altra palazzina a schiera di via Erta 20, a 600 metri di distanza, passando la garage lasciato con la serranda spalancata. Mentre frugavano nelle stanze, il proprietario Aldo Valsecchi, 72 anni, li ha sorpresi in camera da letto. La reazione è stata ancora peggiore e di una violenza estrema: lo hanno assalito, picchiato ed immobilizzato, legato mani e piedi ad una sedia e gli hanno tappato la bocca con uno strofinaccio. Solo quando sono riusciti a trovare 250 euro in un cassetto sono fuggiti. Il 72enne, gemendo e saltando sulla seggiola, è riuscito a richiamare l’attenzione dei familiari, che vivono al piano inferiore.
 

I parenti hanno telefonato al 112. L’uomo è stato ricoverato per tutta la notte e la mattina seguente: «Ora sto meglio, ma non riesco a levarmi dalla mente quello che è accaduto, rivivo quei minuti di inferno che non passavano mai, pensavo fosse la fine». «È stato terribile pure per noi, hanno anche devastato la casa, ma ringrazio i carabinieri e i sanitari del 118 per la sensibilità», tiene a sottolineare la figlia.
 

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