Lecco, 1 febbraio 2013 - Il consigliere regionale uscente del Pd, Carlo Spreafico, si difende. Non ci sta a passare per il politico beccato con le mani nella cioccolata, dato che tra i rimborsi contestati figurerebbero anche 2,7 euro per un barattolo di Nutella. «Non è vero - assicura, atti alla mano -. Si tratta di uno scontrino per una cena in un bar di Brescia per motivi istituzionali, dove io ho comprato un panino e chi mi accompagnava una crepe alla crema di cioccolato. Se avessi mangiato in un ristorante costoso avrei speso certamente molto di più».

Nega di aver comprato con denaro pubblico un dvd del film d’animazione Hercules: «Ma figuriamoci, era un programma informatico non un cartone per bambini». Lunedì prossimo lo chiarirà anche davanti agli inquirenti che, insieme a praticamente tutti gli esponenti delle minoranze al Pirellone, lo stanno indagando per peculato sulla faccenda delle spese pazze con denaro dei contribuenti. Classe 1951, sposato, padre di tre figli, originario di Viganò ma attualmente residente a Civate, ex segretario provinciale della Cisl lecchese, il più votato in quanto a preferenze alle ultime elezioni nel 2011 ma anche in quelle del 2005 con 12mila schede, è stato l’unico superstite dei componenti dell’Ufficio di presidenza a a scampare agli accertanti dei Pm, almeno fino all’altro ieri.

Ma sapeva che prima o poi sarebbero arrivati anche lui: «Io me lo aspettavo, eravamo consapevoli che era stata avviata un’inchiesta bipartisan, trasversale a tutti i membri dei partiti e dei gruppi; stavamo già collaborando con i magistrati a cui abbiamo fornito tutta la documentazione richiesta nelle scorse settimane». Nonostante non sia stata una sorpresa, l’amarezza è molta, inutile negarlo. «Quello che più mi addolora - conclude - è che il mio impegno per il nostro territorio e le nostre comunità, che tutti mi riconoscono, rischia di venire cancellato per nulla. Se c’è qualcosa di sbagliato, posto che tutti possiamo commettere errori, lo si deve cercare nell’impostazione legislativa». Per questo auspica che, quando emergerà che lui è una persona pulita, chi oggi lo critica, riconosca di essersi sbagliato.

di Daniele De Salvo