Merate, 28 gennaio 2013 - Sono finiti sotto inchiesta per un presunto caso di malasanità venticinque camici bianchi tra medici, infermieri, operatori sociosanitari e ausiliari del Pronto Soccorso del San Leopoldo Mandic e dell’istituto geriatrico Frisia di Merate. Nei loro confronti l’accusa è di omicidio colposo per la morte di un paziente. A puntare il dito contro di loro è stata la badante di Massimo Lanterna, 65enne ospite dell’istituto Frisia, deceduto nel maggio 2011 poco dopo il suo arrivo al presidio brianzolo.

 

L’uomo era già stato ricoverato il pomeriggio precedente per una trauma alla spalla. Dopo gli accertamenti e le cure del caso era stato dimesso e riaccompagnato alla casa di riposo, ma nel giro di poche ore le sue condizioni erano drasticamente e misteriosamente peggiorate tanto da rendere necessaria una nuova corsa in ospedale, dove il pensionato è morto. Durante le successive verifiche sarebbero emerse diverse incongruenze, perché alcuni operatori sanitari avrebbero sostenuto che il malcapitato si sarebbe fatto male da solo, altri invece sostengono che sarebbe caduto mentre alcuni inservienti lo stavano lavando, come purtroppo potrebbe succedere con gente non è in grado di muoversi e deve quindi essere spostata di peso. La circostanza e la conseguente caduta non sarebbe stata riferita a chi di dovere. Da qui la richiesta dell’autopsia sulla salma della vittima, eseguita dall’anatomopataologo Paolo Tricomi, l’acquisizione della cartella clinica e l’avvio di un’indagine ufficiale da parte del sostituto procuratore Cinzia Citterio.

 

Sono stati iscritti nel registro degli indagati tutte le persone che in qualche modo hanno avuto a che fare con il pensionato, le quali sono state ripetutamente sentite e interrogate anche dai carabinieri.
Gli accertamenti avrebbero in realtà evidenziato che il cuore del paziente avrebbe cessato di battere per una improvvisa embolia polmonare, una complicanza del suo quadro di salute già compromesso, assolutamente non prevedibile. Da qui la richiesta dello stesso magistrato di archiviare il caso. Ma il giudice per le indagini preliminari, Massimo Mercaldo vuole andare sino in fondo alla questione e vederci chiaro. Per questo ha rinviato tutti a giudizio. La prima udienza del processo si svolgerà a marzo.

 

di Daniele De Slavo

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