Merate, 18 gennaio 2013 - Quasi seicento ricoveri in week surgery, trecento in day surgery, più ottocento di chirurgia oculistica per un totale di 1.450 giornate di degenza complessive. E ancora: 709 piccoli interventi di chirurgia generale, 250 di otorinolaringoiatria, 214 di ortopedia, 78 di oculistica e 50 di urologia. Sono i numeri dell’attività del 2012 del reparto di Day-Week surgery del San Leopoldo Mandic di Merate, che adesso dispone di nuovi spazi dedicati, con 25 posti letto più altri sette cosiddetti tecnici, dove prestano servizio 10 infermieri, sei ausiliari e naturalmente i diversi medici specialisti.

La struttura, istituita nel 2002 e adesso trasferita in un ambiente adatto, costituisce una sorta di fase intermedia tra il livello ambulatoriale e quello di ricovero vero e proprio. Tutto questo grazie alla collaborazione e all’integrazione tra gli operatori dell’assistenza sanitaria di base e delle cure domiciliari territoriali che hanno consentito una minor ospedalizzazione degli utenti, con ricoveri più brevi e un maggior ricorso a prestazioni “quotidiane” o “settimanali”.

Il nuovo reparto, inaugurato quet’oggi, venerdì, dal direttore generale dell’Azienda ospedaliera lecchese Mauro Lovisari alla presenza dei vertici della sanità provinciale - ma anche dei maggiorenti locali di Lega Nord e PdL che hanno approfittato dell’occasione per estendere la campagna elettorale pur non essendosi mai visti prima in ospedale - si divide in quattro settori: uno dedicato alle attività ambulatoriali, uno all’area chirurgica e poi la Day e la Week surgery vere e proprie, il tutto con tanto di sala operatoria, al momento provvisoria in attesa della collocazione definitiva, per la quale occorrono tuttavia 300mila euro ulteriori.

Il diggi nel suo intervento, oltre a ringraziare l’ex capogruppo del Carroccio Stefano Galli, il governatore Roberto Formicoli e altri funzionari regionali tutti coinvolti a vario titolo nelle ultime inchieste che stanno sconvolgendo il Pirellone, ha ricordato quanto è stato fatto durante il suo mandato nell’ottica di un possibile rinnovo dell’incarico e sostenuto che il taglio del nastro inaugurale dei nuovi ambienti rappresenta “un ulteriore salto di qualità” del presidio brianzolo.

di D.D.S.