Merate, 15 gennaio 2013 - La donna si è presentata alle porte del Pronto soccorso del San Leopoldo Mandic in lacrime, sostenendo di essere stata stuprata. La vittima di quello che al momento rimane ancora un abuso solo presunto è una signora brianzola di mezza età, la quale ha anche raccontato chi sarebbe «l’orco», ovvero chi l’avrebbe costretta con le maniere forti, molto forti, ad un rapporto non consenziente, cioè lo stesso marito. Tutto sarebbe avvenuto alla fine di settimana scorsa, al termine dell’ennesimo litigio tra i due coniugi. Il cosorte le avrebbe chiesto di rappacificarsi con un momento di intimità, lei si sarebbe rifiutata perchè ancora troppo arrabbiata per l’alterco e allora lui si sarebbe preso ciò che lei non voleva concedergli, senza prestare ascolto alle sue preghiera di lasciarla stare che successivamente si sono tramutate in vere e proprie richieste di pietà e in grida di dolore, fisico e psicologico.

La donna è stata visitata dai ginecologi del nosocomio di via Cerri prima e successivamente dagli specialisti di una struttura milanese che le hanno pure offerto assistenza psicologica e legale. Della vicenda sono stati subito informati anche i carabinieri della Compagnia di Merate che hanno immediatamente avviato tutti gli accertamenti del caso in attesa del responso degli esami clinici. Ma anche ieri i medici del reparto di emergenza del presidio meratese hanno dovuto occuparsi di un caso di violenza e maltrattamenti consumati all’interno delle mura domestiche, perché una romena di 22 anni è stata picchiata dal proprio convivente a Lomagna. Il fidanzato, un italiano, l’ha colpita addirittura con calci in faccia, oltre che con sberle e pugni, procurandole ecchimosi su tutto il corpo e lesioni ad un occhio. Dopo qualche ora di ricovero in osservazione la giovane straniera è stata dimessa con una prognosi di due settimane. Pure in simile frangente di quanto successo sono stati informati gli operatori del 112. Tra l’altro non è nemmeno la prima volta che la ragazza finisce in ospedale per i modi tutt’altro che gentili di chi sostiene invece di amarla. 

di Daniele De Salvo