Lecco, 12 gennaio 2013 - Allarme bullismo nel Lecchese. Negli ultimi mesi stanno venendo a galla sempre più episodi di violenze e angherie tra i ragazzi nelle scuole superiori della provincia. L’ultimo caso, in ordine cronologico, è venuto a galla dalla denuncia della madre di uno studente all’istituto tecnico professionale Fiocchi di Lecco, che ha raccontato di come il figlio fosse vittima di «estorsione di soldi, offese, insulti e scherzi pesanti». Dopo qualche mese di clima infernale, la famiglia ha deciso di far cambiare istituto al ragazzo, per fargli ritrovare la serenità.

 

Il dirigente scolastico del plesso, Walter Valsecchi, getta acqua sul fuoco dichiarando che «a scuola sono state eseguite indagini approfondite, ma non è emerso nulla, la classe in questione non ha mai creato problemi, mi spiace che abbia dovuto cambiare plesso». Quest’anno sono state diverse le segnalazioni di bullismo nelle scuole del territorio. Nel mese di ottobre aveva fatto clamore una lite tra due studenti all’esterno dell’istituto Fiocchi, che ha costretto uno dei due a cambiare scuola. Un moldavo di 17 anni aveva malmenato un italiano di 14 perché lo aveva preso di mira. «Il nostro è un istituto multietnico con il 26per cento di alunni stranieri, provenienti da 24 paesi diversi  —  aveva spiegato nell’occasione Valsecchi —. Noi ci siamo sempre distinti per un grande impegno per l’integrazione di questi ragazzi, anche avvalendoci della collaborazione di mediatori culturali. Vorrei evidenziare come queste situazioni non siano la normalità della nostra scuola, infatti il nostro personale fornisce un’adeguata sorveglianza».

 

Sempre durante quest’anno scolastico, all’esterno della scuola secondaria di primo grado di Nava, a Colle Brianza, un gruppetto di ragazzine era venuto alle mani rendendo necessario l’intervento dell’ambulanza. Per arginare il bullismo, un’idea originale è venuta all’istituto superiore Francesco Viganò di Merate. Qui i bulli espiano le colpe curando un orto. Gli studenti che ricevono punizioni nella scuola brianzola non avranno più brutti voti in condotta, bensì dovranno trascorrere ore a zappare la terra.

 

di Fabio Landrini