Lecco, 9 gennaio 2013 - Da qualche tempo le Fiamme Gialle lecchesi avevano individuato un albanese, che di giorno lavorava come idraulico tra Lecco e la Brianza e, nel tempo libero, si dedicava al traffico di droga nonché a svariati altri reati. Dopo alcuni pedinamenti ed osservazioni per controllare i movimenti del soggetto, i militari hanno deciso di porre termine alle attività illegali del sospettato, così, nelle prime ore della mattina, mentre il sospettato stava facendo rientro a casa di Giussano (MB), è scattato l’intervento.

Il sospettato, fornendo generalità false, ha tentato di evitare l'entrata dei militari nella sua casa sino all’ultimo ma il portachiavi messo in bella mostra nelle tasche dei pantaloni ha permesso di entrare nell’appartamento precedentemente individuato senza alcun problema. L’irruzione è avvenuta con tutte le precauzioni del caso visto che le informazioni raccolte durante le indagini indicavano come gli occupanti dell’appartamento fossero da considerarsi pericolosi ed armati.

All’interno dell’appartamento, ancora addormentato, è styato sorpreso il fratello del sospettato e la perquisizione hanno fatto trovare, nel comodino affianco al letto, una pistola semiautomatica calibro 380 auto di fabbricazione ungherese con caricatore inserito e carico ed ulteriori 10 proiettili; poco distante un coltello a scatto con lama da 15 cm. Nascosti in vari punti dell’appartamento, sono stati scoperti oltre quattro chilogrammi di Marijuana, due bilancini elettronici di precisione nonché 1800 euro in contanti. La perquisizione ha portato alla luce anche numerosi attrezzi “da scasso” e quella che
potrebbe essere la refutiva di diverse rapine: computers, macchine fotografiche, obiettivi,
cellulari, palmari e persino 2 chitarre elettriche.

Al termine delle operazioni, i due fratelli albanesi sono stati arrestati ed associati alla
Casa Circondariale di Monza per essere messi a disposizione dell’A.G. inquirente. Comando.