di Stefano Cassinelli

Bellano, 5 gennaio 2013 - «Dopo 12 mesi da un incidente provocato dal ghiaccio mi ritrovo messo in mora per oltre 500 euro da parte del Comando provinciale dei vigili del fuoco per i danni provocati al mezzo». Perplesso e arrabbiato Antonio Enicanti, pompiere volontario a Bellano per 40 anni, all’indomani dell’arrivo di una raccomandata giunta dal comando di Lecco.

Nella missiva si parla della fattura di 537,42 euro di danni e si legge che «con il presente atto lei viene quindi costituito in mora, ai sensi e per gli effetti dei codice civile, per il ristoro del danno sofferta dall’Amministrazione e per ogni altro danno diretto o indiretto che dovesse essere accertato come conseguenza del sinistro».

Una lettera che Enicanti non si aspettava e che lo ha lasciato sconcertato: «Non è questione dei 500 euro e questione di metodo. L’incidente è avvenuto più di un anno fa mentre stavamo intervenendo in Valvarrone per un incendio. Mentre facevo un tornante il camion è scivolato per il ghiaccio e ho urtato il muro. Ora mi vedo arrivare questa lettera di messa in mora, il che alla fine significherà che dovrò pagare. Ma ci si rende conto che si guida il mezzo senza nessuna indennità di conduzione, lo si fa da volontari e non c’è nessuna assicurazione casco che tuteli chi guida da eventuali danni? Ma se uno durante un’emergenza esce di strada e distrugge un mezzo da 150mila euro e deve pagarlo di tasca sua è un uomo rovinato questo lo si capisce?!». 
 

Secondo l’ex comandante della caserma di Bellano di norma «dopo un incidente c’è l’inchiesta e l’avviso in cui si verrà chiamati a pagare i danni nel caso sia stato fatto qualcosa di irregolare, ma si chiude in un paio di mesi. Invece ora arriva la messa in mora dopo un anno, forse non ci sono più soldi e allora si è deciso di rivalersi sui vigili del fuoco, non so. Quello che è certo è che il metodo non è accettabile, se questo è il modo in cui il comando e il ministero intendono procedere finirà che nessuno sarà più disponibile a guidare i mezzi con il rischio di trovarsi qualche mega conto da pagare.

Almeno si potrebbe attivare la procedura per fare delle assicurazioni casco che tutelino chi si sacrifica e dedica il suo tempo a intervenire durante il servizio in emergenza». Per Enicanti, che ha avuto un ruolo importante nei pompieri sul territorio e che ha dedicato anni anche al progetto per costruire la nuova caserma diversi i motivi per cui rammaricarsi: «Questa della messa in mora è l’ultima goccia. Ma il metodo è chiaramente questo se si pensa che dopo 40 anni di servizio sono stato pensionato per raggiunti limiti di età con una lettera in cui mi si dice di riconsegnare il vestiario e altro materiale».