Rovagnate, 28 dicembre 2012 - Raddoppiano i brindisi Made in Italy in Francia con lo spumante italiano che fa segnare un aumento del 91 per cento delle esportazioni nel paese transalpino e conferma il primato sulle tavole mondiali. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione delle festività di Capodanno, sulla base dei dati relativi al commercio estero di spumante italiano nel mondo nei primi nove mesi del 2012.

Un successo che viene ulteriormente confermato dal boom degli acquisti di bollicine italiane nel  Regno Unito, che diventa il terzo importatore dopo Stati Uniti e Germania. Tra i nuovi mercati vasottolineato - rileva Coldiretti - l’aumento delle esportazioni in Canada e in Giappone. Complessivamente a fine anno saranno 240 milioni le bottiglie di spumante italiano esportate all’estero. Un numero superiore a quelle consumate in Italia se si considera che - sostiene la Coldiretti - sono state prodotte nel 2012 poco meno di quattrocento milioni di bottiglie delle quali circa l’80 per cento con il metodo Charmat e il resto con il metodo classico Champenois che differisce perché la fermentazione non avviene in autoclave, ma in bottiglia e comporta una lavorazione che può durare fino a tre anni con un prezzo finale più elevato. La crescita dello spumante italiano è accompagnata - continua la Coldiretti - dalla leadership incontrastata in Italia dove il brindisi Made in Italy per le feste di natale e capodanno stravince in nove casi su dieci.

Ma, anche a livello locale, sta succendendo qualcosa di importante. Alcune settimane fa, è stata inaugurata la cantina che segna un’importante tappa verso il riconoscimento della qualità dei vini della Igt Terre Lariane, e la costruzione di una identità che passa, anche e soprattutto, da una professionalità sempre più raffinata nella produzione dei vini locali. Uno spazio comune in cui vinificare i vini della Igt, collettore di un lavoro di identificazione del territorio, ma anche di sperimentazioni per monitorare sempre più scientificamente le caratteristiche del vino locale, e migliorare le tecniche di produzione dell’uva e della vinificazione.

La cantina si trova in via Santa Caterina 6 a Rovagnate, sede dell’Azienda Vinicola Ghezzi e ora anche spazio che rappresenta l’identità e la volontà di sei aziende, di affrontare un percorso professionale alto e strutturato: La Costa di Perego, Terrazze di Montevecchia, Laghetto di Merate, Ceresè di Montevecchia, Sangenesio di Colle Brianza e Angelinetta di Domaso. Perché il territorio della Igt, come è noto, abbraccia una fascia che dal Lecchese di spinge fino al Comasco dell’alto lago.

A Rovagnate, le uve di ogni azienda associata vengono vinificate separatamente e imbottigliate, utilizzando serbatoi in acciaio termocondizionati, barricaia per l’affinamento in legno dei vini, laboratorio di analisi: attrezzature costose, per le quali la sinergia diventa strategica. Per alcune aziende associate, il 2011 è stata la prima vendemmia, in una produzione curata dall’enologo Andrea Gozzini, consulente di diverse aziende in Franciacorta e con esperienza nella sperimentazione enologica. A questa consulenza, si affianca dunque la creazione dello spazio comune di Rovagnate. Qui in quattro botti, è già in atto una sperimentazione sul Merlot: uve raccolte contemporaneamente in quattro zone differenti, vinificate con lo stesso protocollo, per ottenere un prodotto che sarà imbottigliato lo stesso giorno. Lo scopo è confrontare i differenti Merlot, e affinare sempre di più la qualità del vino territoriale.