Merate, 28 dicembre 2012 - "Fatti una canna!" . Il suggerimento arriva niente meno che da un sacerdote, da don Roberto Piazza, prevosto della piccola ma vivace comunità di San Giorgio Martire di Pagnano, frazione di Merate. Non si tratta tuttavia di un invito a utilizzare marijuana o hascisc, come può sembrare di primo acchito, bensì di una campagna di raccolta fondi per restaurare lo storico organo della prepositurale.

Le canne (come in gergo giovanile vengono chiamati spesso gli spinelli) a cui si fa riferimento sono dunque quello dello strumento musicale da recuperare. Se l’obiettivo di chi ha ideato lo slogan, giocato tutto sul doppio senso e sull’equivoco, è quello di attirare l’attenzione dei fedeli, ha certamente raggiunto lo scopo. In questi giorni infatti nel rione non si discute d’altro. C’è chi, prendendo in mano il volantino, accenna un sorriso, chi non trattiene una fragorosa risata, ma anche chi storce il naso, in una smorfia che esprime sconcerto. Resta però da stabilire se l’iniziativa risconterà successo anche sotto il profilo economico. In tutto occorrono quasi 87mila euro, 86.900 euro per la precisione. I benefattori possono contribuire a seconda delle proprie possibilità finanziarie. Si parte da una «cannuccia» da 20 euro per arrivare a una «Canna super» - sì, è scritto proprio così nel depliant informativo - da mille euro. In mezzo ci sono la «canna grande» da 500, «medi» a da 200, «piccola» da 100 e «canna mini» da 50 euro.

«L’organo della nostra chiesa rappresenta un pezzo della nostra storia - spiega il prete alle suoi parrocchiani -. È uno strumento prezioso, anche dal punto di vista materiale, che ci appartiene e del quale dobbiamo essere orgogliosi. Ci è stato lasciato dai nostri genitori, nonni, bisnonni, antenati che, nei secoli, ne hanno finanziato la costruzione e il mantenimento ed è segno di un concetto di Fede (con la F maiuscola), totalizzante e pervasiva, che ci è diventato piuttosto estraneo. Ora è nostro, di tutti noi, e vale la pena conservarlo in buono stato e usarlo». Purtroppo le casse dell’ente religioso languono e non ci sono sufficienti risorse per la spesa straordinaria. «Si è quindi deciso di promuovere una sottoscrizione per raccogliere, entro il mese di marzo, almeno la metà della somma necessaria».

di Daniele De Salvo