Cernusco Lombardone, 17 dicembre 2012 - Una bambina di appena un anno è stata sottoposta a terapia in camera iperbolica perché rimasta intossicata dal monossido di carbonio. Con lei anche la madre di 22 anni. Mamma e figlia, di origini marocchine, abitano a Cernusco Lombardone lungo la ex Ss 36.

Le esalazioni sono state sprigionate da una braciere alimentato a carbone che la giovane ha acceso questo pomeriggio, lunedì, per scaldare l’ambiente mentre effettuava il bagnetto alla creatura. Il caminetto improvvisato ha consumato tutto l’ossigeno dei locali e generato il gas killer che ha saturato l’abitazione.

A causa della mancanza d’aria la piccola è svenuta, come poi la donna. I familiari hanno subito lanciato l’allarme ai sanitari del 118. I paramedici hanno immediatamente compreso cosa fosse successo e, dopo le prime cure, hanno trasferito entrambe al Pronto soccorso del vicino ospedale San Leopoldo di Merate e da qui ad una clinica di Milano che dispone di camera iperbolica. Le due paziente non correrebbero più pericolo di vita, ma per precauzione sono state ricoverate in osservazione.

Di quanto successo sono stati avvisati anche i vigili del fuoco volontari del distaccamento di Merate. I pompieri inizialmente pensavano che le elevate concentrazioni di monossido fossero dovute a un malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento a metano, poi invece hanno scoperto della presenza della stufetta artigianale.