di Stefano Cassinelli

Lecco, 27 novembre 2012 - Per tre volte è stato mandato via dal Pronto soccorso di Lecco perché secondo i medici «doveva solo andare in bagno», alla fine i familiari lo hanno portato al Merate dove è stato operato d’urgenza e gli è stata asportata una colecisti che era in necrosi. Questa il calvario subito da un 82enne di Lecco, Renato Pasini, che ha rischiato di perdere la vita perchè il suo caso sembra essere stato sottovalutato da chi avrebbe dovuto curarlo.

Ora la vicenda sarà oggetto di una segnalazione alla direzione sanitaria dell’azienda ospedaliera di Lecco guidata da Mauro Lovisari, ma potrebbe arrivare anche un esposto in Procura. «Tutto è iniziato il 10 novembre – racconta la figlia Patrizia - abbiamo pensato fosse una forma virale e abbiamo aspettato. Lo abbiamo portato il Pronto soccorso il 15 perché stava male, era notte, aveva dolori molto forti ma in ospedale hanno detto che era una conseguenza del virus che lo aveva colpito. Due giorni dopo la Guardia medica contattata ci ha detto di tenerlo a riposoa causa del virus. Ma non è venuta a casa. La domenica ci ha detto nuovamente di tenerlo al caldo che sarebbe passato. Poi il martedì continuava a stare male.

Abbiamo ricontattato la Guardia medica che ha voluto vederlo e ha prescritto una radiografia. Fatta l’rx e visto che non si scaricava da giorni al Pronto soccorso ci hanno detto che doveva solo andare in bagno. Alle 23 siamo venuti via dall’ospedale». Le condizioni di Renato Pasini non migliorano e i familiari lo riportano in Pronto soccorso. «Alla fine lo hanno trattenuto dicendoci però che alle 9 avremmo dovuto andare a prenderlo. Poi alle 7.30 ci hanno chiamato dicendoci che dovevamo andare a prenderlo e che aveva dormito.Gli avevano dato un sedativo e un antidolorifico.

Chiaramente ha dormito ma il problema non era risolto. Dopo qualche ora stava ancora male. Anche l’antidolorifico non serviva a nulla. A notte fonda lo abbiamo portato a Merate perché ha Lecco ci avrebbero rimandato a casa. Al «Mandic» hanno fatto subito una Tac e dopo poco è stato operato d’urgenza. Aveva una colecisti in necrosi, aveva vari calcoli tra cui uno grande come una noce». Una vicenda assurda e Patrizia afferma: «Nostro padre è ancora in ospedale, ora sta meglio ma è debilitato logicamente. Quello che è accaduto è inaccettabile, se aspettavano ancora un po’ sarebbe morto. Non si può accettare una cosa così. Ora mio padre è tranquillo ma noi gli abbiamo chiesto scusa dopo l’operazione perché lo abbiamo fatto soffrire così tanto. Bastava un’ecografia. Non vogliamo che cose del genere accadano ad altri malati».