di Stefano Cassinelli 

Colico, 18 novembre 2012 — Due anni fa alcuni residenti di Colico, nella frazione di Curcio, le cui case sorgono appena sotto uno dei cavalcavia della Superstrada 36, denunciarono, attraverso il nostro quotidiano, la caduta di alcuni pezzi di cemento dalle strutture della strada. Dopo due anni praticamente nulla è stato fatto e la situazione è addirittura peggiorata.

Uno dei residenti spiega: «Sono arrivati gli operai di Anas, hanno messo una decina di transenne per limitare l’accesso a un terreno su cui cadevano i pezzi di cemento e da allora non si è più visto nessuno. Le transenne sono ancora lì e la situazione del cavalcavia è sempre peggio». Di fatto sul terreno ci sono pezzi di cemento che chiaramente provengono dall’opera stradale. Sollevando lo sguardo si vedono i pezzi di ferro dell’armatura dei cavalcavia, i tondini che dovrebbero essere all’interno del cemento sono invece, in diversi punti, in bella vista e arrugginiti.

Il degrado nell’area è impressionante. Ai muri di cemento scalcinati e alle infiltrazioni d’acqua si aggiungono rifiuti di ogni genere che piovono dalla Superstrada. Guanti di lattice, riviste, pezzi di pneumatici, bottigliette di plastica e altro ancora si accumulano ai bordi di una strada comunale anch’essa in condizioni pessime con buche e qualche cartello stradale rotto e arrugginito. Un’immagine degradante in una zona periferica del paese, dove però c’è anche un altro pericolo.

Infatti diversi pezzi di rete elettrosaldata che sono agganciati al guard rail della Superstrada, con lo scopo di impedire che oggetti cadano sotto, sono semi scardinati dalla loro sede e sporgono pericolosamente sulla strada sottostante. I pesanti pannelli di metallo, che dovrebbero poggiare a terra sul ciglio della Ss36 in alcuni punti sono completamente a sbalzo e legati al guard rail da piccoli ganci di ferro.

«Qui i bambini – racconta un papà – vengono ad aspettare lo scuola bus e passano a piedi e in bicicletta. Un giorno o l’altro uno dei quei pannelli si staccherà e ammazzerà qualcuno, allora che cosa faranno? Metteranno qualche altra transenna come hanno fatto per i pezzi di cemento che cadono da otto metri di altezza? Ma Anas e Comune che cosa fanno, non si rendono conto del pericolo che c’è qui».