Lecco, 16 novembre 2012 - Aveva violentato i due cuginetti, un bimbo di otto anni e la sorellina di soli quattro. Nella mattinata di ieri un giovane di 21 anni, regolarmente residente con la famiglia in un Comune della Valsassina, è stato ritenuto colpevole di violenze sessuali su minori e condannato a sei anni di carcere. L’accusa - in aula il sostituto procuratore Cinzia Citterio, che aveva rilevato il fascicolo dal collega Luca Fuzio - aveva chiesto una pena detentiva di otto anni. Il collegio giudicante (presidente Ambrogio Ceron, a latere Daniela Quartarone e Salvatore Catalano) ha concesso all’imputato (difeso dall’avvocato Stefano Pelizzari del Foro di Lecco) le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti, disponendo però l’interdizione perenne dai pubblici uffici e da qualsiasi struttura rivolta a minori.

La vicenda risale a due anni fa quando nel dicembre 2010 si erano avviate le indagini condotte dagli uomini della seconda Sezione della Squadra Mobile (quella specializzata nei reati contro la persona), guidata dal dirigente Antonio Verbicaro e coordinate dall’allora sostituto procuratore Fuzio. Indagini avviate su segnalazione dei genitori delle vittime e concluse, quando ormai il quadro indiziario era sufficientemente chiaro, nel luglio del 2011 con l’arresto del giovane.

Indagini delicatissime, nelle quali era stato coinvolto il personale del l’Ufficio dei Minori della questura - che aveva lavorato nel rispetto assoluto delle vittime - e due psicologhe dell’ospedale Manzoni, chiamate ad interrogare i due bimbi. In quei racconti era emerso il dramma consumato in un Comune della Valsassina, dove la famiglia dell’imputato e quella delle sue vittime abitavano. Una corte interna, di quelle di un tempo, dividevano il rustico in cui abitava l’imputato da quello degli zii. Un giorno l’imputato - secondo le dinamiche ricostruite dagli inquirenti - aveva deciso di portare la cuginetta, una bimba di soli 4 anni, nella sua cameretta. Forse non aveva avuto nemmeno bisogno di convincerla a seguirlo.

Che problema c’è, avrà pensato la piccola: lui è mio cugino, mi vuole bene e che male mi può fare? E invece il giovane aveva abusato di lei. Da quel giorno maledetto era cominciato il calvario per la piccola. Poi il cugino trasformatosi in Orco aveva pensato di rivolgere le sue attenzioni sul fratello, un bimbo di otto anni, e aveva violentato pure lui.

Dramma nel dramma: il bimbo sapeva delle violenze sulla sorellina. I soprusi sui due erano continuati così per un anno fino a che un giorno la bimba si era sfogata con la madre, che aveva sporto denuncia negli uffici della questura. «Una squallida vicenda - l’aveva definita il questore Bocci - terminata con la scoperta e la condanna del colpevole, che per fortuna ora siamo riusciti a togliere dalla società».

di Andrea Morleo