Lecco, 14 novembre 2012 -  «A Lecco le mafie non avranno mai vita facile»: parola del sindaco Virginio Brivio, che negli scorsi mesi è stato bersagliato da messaggi minatori per aver revocato la licenza ai gestori del pub The Village. Il primo cittadino non è dunque intenzionato a lasciarsi intimidire. Anzi, annuncia che d’ora in poi utilizzerà sempre il pugno di ferro contro chi è sospettato di avere legami con la criminalità organizzata e rafforzerà ulteriormente i rapporti con i funzionari dei servizi informativi della Prefettura, forte del verdetto emesso dai giudici del Tar, i quali hanno respinto il ricorso presentato dai titolari del locale pubblico chiuso per infiltrazioni malavitose. I magistrati del Tribunale amministrativo regionale hanno infatti riconosciuto non solo la correttezza formale del suo operato, ma anche le ragioni sostanziali che lo hanno indotto al drastico provvedimento.
 

«Io continuo serenamente il mio lavoro - spiega -. L’ultima sentenza del Tar ci apre addirittura nuove possibilità di controllo e intervento da parte del Comune che intendiamo percorrere con determinazione». Ma l’esponente istituzionale, passata in parte la paura delle minacce e anche l’onda mediatica che lo ha investito in seguito all’accaduto, vuole anche ringraziare coloro che gli hanno manifestato e gli manifestano sostegno. «Con un poco di calma desidero ringraziare davvero tutti per la vicinanza di questi giorni. Inutile nascondere che tutta questa solidarietà mi ha rincuorato».

 Tra gli attestati che più lo hanno riempito di orgoglio ne cita uno in particolare: «Tra i tanti sms ricevuti sul cellulare mi ha fatto particolarmente piacere quello del ‘nostro segretario’ Pierluigi Bersani». Anche il numero uno del Partito democratico nazionale infatti si è fatto vivo con lui, nonostante in vista delle imminenti consultazioni primarie del centrosinistra si sia schierato apertamente con il collega di Firenze Matteo Renzi. Intanto ieri mattina, come preannunciato, la capogruppo alla Camera del Pd in Commissione antimafia Laura Garavini, insieme alla collega lecchese Lucia Codurelli, ha presentato un’interrogazione scritta al ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri.
 

«Vogliamo sapere quali misure ha intenzione di assumere per garantire la sicurezza del sindaco del Comune di Lecco che proprio per non aver abbassato la guardia e per aver lavorato nel pieno rispetto delle leggi, si trova oggi nel mirino di atti intimidatori - spiega l’onorevole democratica - Alla luce di quanto accaduto a Lecco, ma senza dimenticare come le infiltrazioni mafiose nell’economia e nelle istituzioni abbiamo portato allo scioglimento del Consiglio regionale, tutte le istituzioni a partire dallo Stato centrale e in tutte le sue diramazioni devono dimostrare unità d’intenti nella battaglia contro l’illegalità e nel rispetto pieno delle leggi vigenti. A Lecco la sinergia fra le istituzioni c’è stata, lo conferma l’importante sentenza del Tar. Occorre continuare, con il pieno appoggio del Governo, nel solco della legalità perché non vorremo più sentire rappresentanti dello Stato, che ancora ricoprono tali ruoli, negare la presenza delle mafie nel territorio lombardo come avvenuto in questi anni».