Bellano, 28 ottobre 2012 - "Sistema premiante uguale omertà". Sembra facile, dopo gli avvisi di garanzia e l’inchiesta aperta dalla Procura di Lecco, immaginare uno striscione come questo oggi. In realtà era esposto in bella mostra un anno fa in occasione del corteo di protesta contro la decisione di togliere l’automedica da Bellano.

Il comitato in difesa dell’automedica aveva realizzato vari striscioni e questo torna di strettissima attualità. «Le notizie di questi giorni confermano quanto denunciavamo sulla gestione economica e sui tagli che avrebbero penalizzato il nostro territorio – afferma Paolo Rusconi del Comitato -. In particolare il dottor Guido Villa sosteneva che si trattava di polemica strumentale volta a tutelare gli stipendi dei medici tagliati: oggi è indagato per abuso d’ufficio e per uso improprio del sistema premiante. Oggi finalmente qualcuno sta verificando il motivo per cui l’automedica di Bellano sta costando così tanto. Oggi finalmente qualcuno riconoscerà che quel che dicevamo, e cioè, che con gli stessi soldi si potrebbero avere ben tre automediche, è vero. Oggi cominciamo a raccogliere i primi frutti».

Nel frattempo oltre al dottor Guido Villa e a un medico di Dervio A.B. a contratto con l’Asl, risulterebbe al centro dell’indagine anche uno degli uomini al vertice dell’Areu regionale, circostanza che viene però negata dai responsabili del 118. Di fatto si potrebbe innescare un allargamento dell’inchiesta lecchese a tutta la regione dove il sistema premiante viene utilizzato. Su mandato del procuratore lecchese Paolo Del Grosso le forze dell’ordine hanno sequestrato una grande quantità di documentazione dall’ospedale di Lecco ma anche dal computer di un medico che si occupava di predisporre i turni.

Gli inquirenti hanno voluto acquisire tutti i turni dei medici e degli infermieri del 118 dal 2009 ad oggi e si sono concentrati in particolar modo sulle timbrature del cartellini. Al centro dell’inchiesta il “sistema premiante” o meglio l’abuso dello stesso che di fatto, secondo il castello accusatorio, sarebbe stato utilizzato per favorire alcuni medici garantendogli un monte ore elevatissimo a 50 euro l’ora.

di Stefano Cassinelli