Lecco, 25 ottobre 2012  - I carabinieri di Lecco hanno arrestato una donna, che insieme a una giovane complice, dopo aver commesso un furto in un negozio ed essere stata scoperta ha malmenato la commesa. I militari di pattuglia della stazione Carabinieri di Lecco sono stati chiamati al centro commerciale "Le meridiane", una volta giunti sul posto, hanno individuato i due autori del reato.

Si tratta di due donne senza fissa dimora: la prima ha dichiarato di avere 26 anni e di essere la madre del bimbo di pochi anni che aveva la seguito, mentre la seconda ha dichiarato di avere addirittura 13 anni, accertando che le due, dopo aver privato della placche antitaccheggio alcuni capi di abbigliamento per un valore di circa 100 euro, avevano oltrepassato le casse senza pagare la merce, ma non si erano accorte dell’esistenza di un “secondo” sistema sicurezza che ha fatto immediatamente scattare l’allarme.

Di conseguenza, la responsabile del negozio, accortasi di quanto stava accadendo, ha raggiunto le due autrici del furto che, per tutta risposta, al fine di guadagnarsi la fuga, hanno iniziato a minacciarla anche di morte e, poco dopo, visto che non riuscivano a dileguarsi, sono passate alle vie di fatto, aggredendola fisicamente.

A dar man forte alla responsabile del negozio, in prima battuta è intervenuto uno dei responsabili della sicurezza e subito dopo i militari dell’Arma che hanno provveduto a bloccare le malviventi, accompagnandole in caserma per i successivi accertamenti. Una volta giunte in caserma, le due, prive di documenti di identità, hanno iniziato a “lamentare una serie di malori”: la più grande perché - oltre a dichiarare di essere la madre del bimbo - riferiva di essere anche “incinta”. 

Al fine di accertare la veridicità delle dichiarazioni e le loro reali condizioni di salute, sono state accompagnate presso l’ospedale di Lecco, dove sottoposte a visita specialistica, a seguito dei risultati delle analisi, sono state smentite tutte le scuse accampate. Pretesti, tra l’altro, ormai noti agli inquirenti poiché abitualmente utilizzati dai nomati dediti alla commissione di reati predatori, proprio per evitare di essere arrestate laddove scoperte.

Ma non solo, tramite appositi esami, è stato accertato che la 13enne, di fatto ha un’età approssimativa di circa 18 anni. Pertanto, dopo aver smascherato i vari “espedienti” e avere verificato le perfette condizioni di salute, la maggiorenne, tale A.C. 26enne, di origine romena, senza fissa dimora, e con precedenti di polizia per reati specifici, è stata tratta in stato di arresto con l’accusa di rapina e lesioni personali, mentre la complice, ancorché apparentemente maggiorenne, è stata denunciata a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, per concorso nel reato di rapina e lesioni personali. Infine, in vista della prospettiva di affidare ad una struttura specializzata la bimba di pochi anni che la 26enne aveva al seguito, la vera madre si è presentata spontaneamente in caserma, dove, esperiti gli accertamenti del caso, le è stata affidata la minore.


Nel contempo, la responsabile del negozio rapinato, una 29enne lecchese, è ricorsa alle cure dei sanitari che le hanno riscontrato delle lesioni personali lievi al collo ed al polso, giudicate guaribili in tre giorni s.c.
L’arrestata, dopo aver trascorso la notte all’interno delle camere di sicurezza della caserma, nella mattina del 24 ottobre 2012 è stata tradotta presso la Casa circondariale di Como a disposizione dell’autorità giudiziaria. Oggi, a seguito dell’udienza di convalida dell’arresto, è stata applicata la custodia cautelare in carcere, ove resterà detenuta in attesa del processo.