Verderio Superiore, 17 ottobre 2012 - E’ un vero e proprio arsenale quello scoperto in una rimessa di Cascina Isabella Verderio Superiore, dove, durante alcuni lavori di scavo, la terra ha restituito una cassa metallica che per sessant’anni ha custodito granate, bombe a mano, pezzi di artiglieria, colpi da mortaio e nastri di proiettili per mitragliatrici.

Le armi risalgono alla Seconda guerra mondiale. Erano quelle in dotazione ai sodati delle truppe tedesche. Probabilmente sono state nascoste da un partigiano che le ha conquistate durante un’operazione avvenuta il 27 aprile 1945 contro le SS in ritirata dal Po verso la Germania.

A trovare il tutto è stato un discendente del partigiano, Giancarlo Viganò di 75 anni, che abita in paese, mentre stava effettuando alcuni lavori per installare le canalini dell’impianto elettrico. Mentre scavava con il piccone si è accorto di aver urtato qualcosa di metallico, si è accorto del baule e lo ha aperto.

Appena ha realizzato cosa contenesse ha allertato i carabinieri. Sul posto sono intervenuti gli artificieri del Nucleo antisabotaggio di Milano, mentre i colleghi della stazione locale di Merate, comandanti dal maresciallo Edonio Pecoraro, hanno provveduto a cinturare la zona, che sorge a ridosso della ex Sp 55.

Le operazioni di bonifica sono state molto lunghe e non si sono ancora concluse. Gli specialisti hanno dovuto utilizzare un robot per rimuovere uno ad uno tutti i residuati, che sono estremamente deteriorati e quindi potrebbero esplodere da un momento all’altro se non maneggiati con le dovute accortezze.

Una parte dell’arsenale è già stata fatta brillare in un vicino campo, mentre quello che resta probabilmente verrà fatto deflagrare giovedì in giornata. I cimeli rimossi sono stati interrati e poi collegati con una carica di tritolo. Il boato è stato udito in tutto il circondario e ha fatto tremare i vetri e gli infissi per un raggio di diverse centinaia di metri.
 

di Daniele De Salvo