Merate, 5 ottobre 2012  - Sette possibili insediamenti estrattivi per una superficie complessiva di 237,6 ettari, cioè di 2.367.000 metri quadrati. È quanto prevede il Piano cave provinciale per la zona del Meratese. Gli ambiti sono stati individuati a Merate, frazione di Brugarolo, tra Paderno d’Adda e Verderio Superiore, a Osnago, Robbiate, tra Verderio Superiore e Verderio Inferiore e a Verderio Inferiore.

Secondo gli amministratori e i funzionari di Villa Locatelli i nuovi siti permetteranno di garantire tra i 9 e i 17 milioni di metri cubi di ghiaia, sabbia, argilla e pietrisco necessari alle esigenze del settore edilizio e delle infrastrutture stradali per il prossimo decennio. Le ipotesi, perché al momento di questo si sta discutendo, hanno suscitato un’imponente levata di scudi bipartisan.

Il capogruppo del Pd in Provincia Italo Bruseghini si è battuto contro il piano cave. Intanto è stato costituito un comitato civico, dall’emblematico nome Comitato No cave nel Meratese e nel Casatese. A tirare le fila del gruppo sono gli attivisti di Legambiente. La presentazione pubblica del movimento popolare è fissata per il 10 ottobre, presso la sala civica di Merate. «Tutte le Amministrazioni comunali interessate hanno già espresso contrarietà all’insediamento di poli estrattivi nei propri territori, nella consapevolezza che lo sviluppo di tali aree debba essere ispirato al principio di salvaguardia ambientale e minimizzazione del consumo di suolo e non certo nella previsione di nuovi poli estrattivi - si legge nell’atto costitutivo -. Il suolo rappresenta un bene finito e non rinnovabile».

L’obiettivo è quello di costringere i vertici provinciali a rivedere i piani, come accaduto con i permessi di cercare petrolio nella Valle del Curone grazie alla mobilitazione di oltre 30mila persone. Una vera e propria «rivolta civile» che, oltre al risultato immediato di bloccare le trivellazioni, ha fatto sì che la provincia di Lecco, insieme a quella di Sondrio, ad oggi è l’unica realtà in Lombardia dove nessuno ha domandato più di sfruttare il sottosuolo per estrarre oro nero.

di Daniele De Salvo