Tremenico, 4 ottobre 2012 - Il comune di Tremenico ha approvato la zonizzazione acustica come previsto dalla legge ma il sindaco Pierfranco Pandiani non ha risparmiato critiche di fronte a un provvedimento che è stato costretto ad adottare.

«Tutti i principi alla base di questa norma si possono considerare giusti. Condivido pienamente i principi che hanno caratterizzato il lavoro dei legislatori, ma non posso non osservare che se le leggi in questione sono indubbiamente necessarie per molti territori del Paese e della regione, altrettanto non si può dire per la Valvarrone e per realtà analoghe alla nostra. Gli enti locali sono chiamati a grandi sacrifici, e a operare delle scelte che vanno a scapito della collettività».

«In un periodo di tagli spesso indiscriminati, dove i cittadini sono in oggettiva grande difficoltà - aggiunge il sindaco - la legge ci impone di effettuare delle spese che nel nostro caso, come in situazione analoghe alle nostre, possono essere tranquillamente dilazionate nel tempo, togliendo ai Comuni delle risorse che potrebbero essere investite in altri settori, per fare fronte ad urgenze ben più importanti ed improrogabili».

Il sindaco Pandiani ha parlato in consiglio comunale a cuore aperto, solo la scorsa settimana aveva annunciato l’ulteriore riduzione del suo stipendio per non gravare sulle casse: «Sarò sincero il piano di zonizzazione che abbiamo approvato in conformità alle leggi vigenti è stato fatto da professionisti e redatto in maniera inappuntabile. Sono però anche certo che il canto di un gallo, il latrare di un cane o il bramito di un orso di recente comparsa, non meritassero la spesa che abbiamo sostenuto, e che ammonta a più di 8 mila euro, cifra che poteva a mio avviso essere spesa in maniera più utile, magari portando un po’ di sollievo alle persone della Lombardia e dell’Emilia colpite dal recente terremoto».

Pandiani ha quindi criticato questa scelta che è considerata palesemente inutile a Tremenico e ha spiegato: «Ho dato il mio voto favorevole, ma non convinto, sottolineando che gli amministratori comunali hanno da sempre il polso del loro territorio, e che forse, consultandoli di tanto in tanto, si potrebbero ottenere delle economie particolarmente importanti in questo momento di crisi». Uno sfogo che ha rappresentato tutta l’amarezza di fronte a scelte calate dall’alto pensando che Milano possa essere uguale a Tremenico, scelte che fanno sprecare soldi importantissimi per un piccolo paese di montagna.