Lecco, 30 settembre 2012 - Ha bloccato un ladro che si aggirava in Municipio. Avrebbe voluto consegnarlo nelle mani degli agenti della Polizia locale, ma il malvivente ha approfittato della confusione, lo ha strattonato ed è riuscito a fuggire prima dell’intervento dei ghisa. A fermare il malvivente è stato il sindaco di Lecco Virginio Brivio, che all’occorrenza ha smesso la fascia tricolore per indossare la stelletta da sceriffo. Il primo cittadino ieri mattina ha sorpreso uno sconosciuto che frugava nei cassetti della scrivania del suo studio di Palazzo Bovara.

L’estraneo quando si è accorto di essere stato scoperto è scappato, per poi tornare in azione qualche minuto dopo in alcuni locali accanto alla sala consiliare. Questa volta non ha potuto dileguarsi, perchè il numero uno dell’Amministrazione comunale lo ha afferrato per un braccio e trascinato fuori in attesa dei rinforzi. «Era un giovane, italiano, con un vistoso tatuaggio sul braccio composto da una scritta che non ho memorizzato - racconta -. Probabilmente cercava soldi o altri oggetti da intascarsi e rubare».


Purtroppo i vigili hanno impiegato un po’ troppo tempo ad arrivare ed il ragazzo, dopo aver accampato qualche scusa e cercato prima di impietosire e poi di intimidire l’esponente istituzionale, si è liberato ricorrendo alle maniere forti. «C’era in programma la celebrazione di un matrimonio e quindi la situazione era abbastanza caotica, lui ha colto subito l’occasione e si è dileaguato nel nulla tra le altre persone presenti», prosegue il sindaco, che in virtù della sua carica riveste pure il ruolo di pubblico ufficiale ed è responsabile della pubblica sicurezza. «Forse dovevo essere più deciso e risoluto per tenerlo fermo ed impedire che si allontanasse - aggiunge rammaricato -, ma è la prima volta che mi trovo in un frangente del genere e non ero preparato, non sapevo nemmeno io quale fosse il modo più opportuno di comportarmi». Ma se il ladro o aspirante tale è scomparso, Virginio Brivio ha comunque certamente sventato un colpo e impedito che il misterioso personaggio tatuato arraffasse qualcosa.

di Daniele De Salvo