Monticello Brianza, 26 settembre 2012 - Tutti, o quasi, dalla parte del preside sul decoro dell’abbigliamento in classe. Gli studenti dell’Iiss Alessandro Greppi di Monticello Brianza concordano pressochè all’unanimità, con il dirigente Lorenzo Pelamatti che nei giorni scorsi ha emesso una circolare per bandire indumenti scollati, minigonne inguinali, pantaloni a vita bassa, ma anche pettinature eccentriche.

"Altrimenti il rischio è quello che il modo di porsi perda di valore e di significato", commenta Germano Zicchia della III^ informatica. Il quale assicura che tuttavia i casi di compagni che non rispettano le regole della decenza e del buon gusto sono veramente pochi. Almeno da qualche anno a questa parte, perchè prima le pance scoperte o gli slip che spuntavano dai jeans o dagli short erano all’ordine del giorno. Più cauto Leandro Parenti, V^ linguistico: "Fino a quando non si causa fastidio non dovrebbero essere sollevati problemi, anzi è giusto mostrarsi per quello che si è attraverso ciò che si porta addosso".

"Sono favorevole alle indicazioni fornite - aggiunge Sara Iandoli, anche lei di V^ linguistico -. Mi oppongo però a chi suggerisce addirittura le divise, perchè l’abbigliamento esprime la nostra personalità». Chi invece non avrebbe nulla da eccepire sulle divise è Cristina Bezzoni, sempre della V^ linguistico: «Non sarei sfavorevole, occorre mantenere un certo stile a scuola, è questione di rispetto per se stessi, per gli altri e per l’istituto".

"Ogni luogo richiede un determinato comportamento come un abbigliamento e una pettinatura adeguati», dichiara Silvia Fumagalli, V^ psicosociopedagogico. «È scontato che a lezione mi presento in una maniera diversa da quando esco il sabato sera - fa eco Elisa Biffi, stessa classe e stesso indirizzo -. Purtroppo non tutti hanno il buon senso di comprenderlo". Anche i professori sono favorevoli alla linea dettata.

"Si sta perdendo il senso dell’abito legato al luogo, si sta appiattendo tutto", sostiene Claudia Molteni Ryan, docente di storia dell’arte, che per formazione culturale e disciplina è quindi certamente di larghe vedute e conosce bene cosa singifichino creatività e libera espressione. Dello stesso avviso la collega di matematica e fisica Margherita Kostoski. "Questo vale sia per i nostri ragazzi, sia per gli stessi docenti; si deve puntare alla sostanza, non incoraggiare l’apparenza, non dimentichiamo che siamo in un ambiente culturale ma anche educativo".

daniele.desalvo@ilgiono.net