di Stefano Cassinelli

Civate, 18 settembre 2012 - San Pietro al Monte salvato da Matteo Salvini e insieme alla zona di grande interesse storico e culturale anche altre aree inserite nel Piano cave provinciale sarebbero fuori pericolo come l'ex cava Mossini di Galbiate, la nuova cava a Villatico di Colico, quelle sul torrente Lavandaia a Missaglia e sul Molgora a Verderio e altre ancora a Primaluna, Oggiono e in altri paesi.

Di fatto i rumors dell'ultima ora parlano di una presa di posizione nettissima della Lega Nord. Infatti in una nota specifica, inviata a tutti gli assessori, ai consiglieri provinciale, al segretario provinciale del partito e a tutti i componenti del direttivo, dedicata a Lecco il segretario nazionale della Lega Matteo Salvini parla di “assoluta contrarietà a nuovi impianti estrattivi sul territorio”.

Insomma questa sembra essere una pietra tombale sul piano cave. All'origine di questa presa di posizione netta di Salvini ci sarebbero problemi gestionali a Lecco. Di fatto il direttivo provinciale della Lega già in dicembre aveva detto “no”, anche in una conferenza stampa, a nuovi impianti ma poi la posizione, sotto la guida del segretario Ferdinando Ceresa sembrava essersi ammorbidita. Secondo i bene informati la presa di posizione di Salvini rappresenta una sorta di commissariamento della segreteria provinciale almeno sulla questione cave.

Questa scelta netta della Lega di fatto pone fine alla battaglia che in questi ultimi mesi ha animato il confronto politico. Resta da capire se questa comunicazione potrà creare problemi all'amministrazione provinciale formata da Pdl e Lega che hanno indubbiamente posizioni completamente diverse. Probabilmente la scelta di Salvini è però confortata dal fatto che in Regione sta per essere approvata una legge legata alle cave che disciplina in modo diverso l'intero pacchetto, quindi un piano cave provinciale potrebbe essere inutile.