Molteno, 8 settembre 2012 -Si inasprisce la polemica sulla tomba di Lucio Battisti, nascosta e dimenticata. Non sarà certo come Memphis, che vive del mito di Elvis Presley o Aberdeen dove la scritta “Come as you are” accoglie i fan del re del grunge Kurt Cobain e nemmeno come il cimitero di Père Lachaise a Parigi conosciuto per uno dei suoi defunti  più celebri: Jim Morrison e tanti altri miti dello spettacolo. La visita al camposanto di Molteno, affacciato sul panorama dei laghi brianzoli e delle Prepalpi, rivela il distacco ormai compiuto fra  Lucio  Battisti e il paese nel quale l’autore di “Emozioni” aveva scelto di vivere nell’anonimato, fino alla morte.
 

Di mezzo non c’è solo la battaglia legale  che ha visto contrapposti Grazia Letizia Veronese e il Comune di Molteno, accusato di aver sfruttato l’immagine del cantante in occasione del tradizionale festival dedicato a Battisti, ma dello stato in cui ormai  si trova la cappella nella quale riposa il cantautore. Era stata la stessa famiglia e la moglie del cantante, che non vive più nella bella villa di Dosso di Coroldo a Molteno, a volere una sepoltura completamente anonima, senza epitaffi e un vetro scuro che nasconde il luogo dove Battisti riposa. Eppure molti degli ammiratori che non hanno mai smesso di raggiungere in pellegrinaggio il Comune lecchese in occasione dell’anniversario della morte, il 9 settembre, hanno fatto sentire la loro voce. Per loro il sepolcro di Battisti si trova in uno stato di  abbandonato.


Gli abitanti di Molteno sono abituati a dare indicazioni ai numerosi fans che quasi ogni giorno faticano a trovare la tomba per infilare fotografie e pensieri sotto il vetro che cela l’ingresso alla cappella.  Alcuni di questi ricordi si sono accumulati lì per anni e ora c’è chiede che si faccia un po’ di pulizia.
«Battisti è un patrimonio della cultura italiana. Uno degli artisti più importanti della storia della musica italiana aveva scelto di vivere in questi luogh. Ma dopo tutto quello che è successo, dopo la sentenza che impone al Comune di cessare qualsiasi attività legata al cantante e al pagamento di 80mila euro hanno voluto il divorzio con il paese di Molteno - commenta con rammarico il sindaco Mauro Proserpio -. Noi abbiamo sempre rispettato la sua privacy, la voglia di ritirarsi dai clamori».

federico.magni@ilgiorno.net