Lecco, 12 agosto 2012 - Si muove come una star sul set, accompagnato dal suo staff, appare chiaro, da come si pone, che per gli standard indiani è un bell’uomo sicuro del suo fascino. Ma Ravi Teja, uno degli attori più famosi in India, 45 film di successo all’attivo, ama dell’Europa soprattutto il fatto di non essere riconosciuto: «Potrei girare nudo per strada e nessuno mi riconoscerebbe, magari la polizia interverrebbe ma nessun fan verrebbe a dire guarda quello nudo è Ravi Teja». L’attore è in Italia per girare alcune scene del suo ultimo film che racconta dell’innamoramento tra il protagonista e una ragazza indiana e con allegria e simpatiche battute parla della sua esperienza nel vecchio continente.

Quindi la cosa che le piace dell’Italia è che nessuno la riconosce?
«Penso che funzioni anche in America il fatto di non essere riconosciuto, amo molto l’Europa in generale, ma quando si è molto conosciuti si apprezza il fatto di poter andare per strada senza essere guardati, fermati per gli autografi o le foto. Sia ben chiaro sono felice di avere tanti fan e di essere amato nel mio Paese, ma ogni tanto è bellissimo potersi sentire una persona libera e non sempre osservato in ogni cosa che fai. Basti pensare che non ho nemmeno Facebook perchè mi va di mantenere la mia privacy».

Lei ha già girato diversi film in Europa?
«Sono già stato una decina di volta qui e quasi tutte le volte sono venuto in Italia. Mi trovo molto bene e adoro il vostro clima, in India è troppo caldo invece in Italia il clima è perfetto si sta benissimo. La prima volta in Europa era il 2003 ho visto diversi Stati tra cui anche la Germania, ci sono molte differenze tra una nazione e l’altra e moltissime rispetto all’India. Sono luoghi che mi affascinano, la gente è cordiale è bello qui si sta bene».

Attori e troupe quando vengo in Italia chiedono di avere cibo indiano invece lei no? «In Italia mangerei qualunque cosa, avete i piatti migliori al mondo, certamente i gusti rispetto ai piatti indiani sono molto diversi e so che tanti fanno fatica a cambiare ma il vostro cibo è una cosa eccezionale, anche se l’Italia non fosse così bella ci verrei solo per mangiare».

E per quanto riguarda le differenze culturali come riesce a lavorare qui? «Certamente ci dividono tanti chilometri e tanti modi di fare, ma in Italia e in Europa in generale non ho mai avuto nessun problema a lavorare, ci sono tantissimi professionisti che sanno quello che serve o lo gestiscono bene. Anche quando c’è qualche imprevisto gli italiani sono maestri nel risolvere con fantasia le emergenze. Poi quando si finisce di lavorare e si incontra la gente si trova sempre persone gentili e disponibili, in tanti parlano l’inglese e sono pronti a dare una mano a uno straniero anche se non sanno chi sono».

Le piacerebbe fare qualche film italiano?
«Ci sarebbe il problema della lingua, ma potrei farlo in inglese e poi doppiarlo, certamente sarebbe una cosa professionalmente affascinante, ma poi diventerei una star anche in Italia e non potrei più andare in giro senza essere riconosciuto».
stefano.cassinelli@ilgiorno.net