Lecco, 23 maggio 2012 - Un nuovo avvistamento, questa volta in territorio di Mandello. E siamo a tre dopo quelli di Ballabio e Vestreno. Questa volta però l'orso bruno - se di orso bruno si tratta - ha lasciato qualcosa di più di semplici tracce. Questa volta ha ammazzato due pecore, trovate sbranate nei boschi che ricoprono i contrafforti del Grignone alle spalle del Comune rivierasco. Il proprietario degli animali ha avvisato gli agenti del Nucleo faunistico del Corpo di polizia provinciale, che si sono subito recati sul posto.

«Confermo che abbiamo trovato due pecore morte - ci ha spiegato in serata Pietro Gatti, referente per Villa Locatelli del progetto Life Arctos -. Abbiamo anche raccolto sul posto tutti gli elementi del caso, come avevamo fatto per le altre segnalazioni. Ma di più non posso dire perché dobbiamo fare tutte le valutazioni».

L'esperto non si vuole sbilanciare ma la sensazione è che quanto accaduto nei boschi sopra Mandello abbia innalzato il livello di guardia. Le due pecore sbranate sono qualcosa di ben più grave di un semplice avvistamento, pur se circostanziato da cittadini irreprensibili come quelli dei giorni scorsi. La sensazione, insomma, è che si sia di fronte a una svolta e che la vicenda dell'orso bruno si stia trasfomando da favola pittoresca - come qualcuno pensava all'inizio - a un affare serissimo. Se non addirittura a un'emergenza seria per tutti i risvolti di sicurezza pubblica che l'ultimo accadimento comporta. Primo perché, come nel caso di Ballabio, l'episodio si è verificato non troppo lontano in linea d'aria dagli abitati. E poi perché l'aggressione e lo sbranamento delle due pecore depone implicitamente dell'aggressività dell'animale. Non c'è ancora la firma certa su quell'agguato, però non sono molti gli animali che possono aggredire delle pecore. Come dire: è molto probabile che l'animale in questione possa essere un orso bruno.

«Su questo, ripeto non posso ancora dire niente - si affretta ancora a precisare Gatti -. Anche perché nella giornata di domani, quando il quadro della situazione potrà essere ancora più preciso, provvederemo a diramare un comunicato stampa». Anche queste ultime parole depongono sulla volontà dello stesso Nucleo faunistico della Polizia provinciale di affrontare quest'ultima situazione con tutti i crismi dell'ufficialità. Tradotto in soldoni significa che in qualche modo la faccenda ha assumento contorni diversi. Gli altri due avvistamenti precedenti sono datati settimana scorsa. Per l'esattezza nella notte tra giovedì e venerdì scorsi.

Il primo avvistamento era stato fatto da Franco Barbieri - 65 anni, dipendente Enel in pensione e noto fotografo - mentre in piena notte rincasava nella sua villetta di via Gramsci, a Ballabio. Aveva visto l'orso ergersi sopra il cancello di una villetta vicina e poi, spaventato dai fari dell'auto, aveva guadagnato la macchia nei boschi sopra Ballabio. Quella stessa notte un abitante della Valvarrone, che poco prima delle 4.30 ha riferito di aver visto un orso attraversare la Provinciale nella zona dei Roncacci tra Vestreno e Dervio. Il plantigrado avrebbe attraversato la strada, sotto gli occhi increduli dell'automobilista, e quindi a sarebbe nella boscaglia.

andrea.morleo@ilgiorno.net