Taceno, 7 maggio 2012 - Tecnici specializzati al lavoro a Taceno per eliminare una grossa discarica abusiva con anche amianto. Una situazione grave che viene denunciata dall'assessore all'Ambiente della Provincia di Lecco Carlo Signorelli: “E' un problema grosso, non esito a parlare di di una vera e propria piaga che è difficilissima da arginare. Abbiamo una rete stradale di 450 chilometri e non siamo in grado di controllarle tutte le strade. Anche pensare a mettere sistemi di videosorveglianza è impossibile, una strada di montagna o un tratto come la Bellano-Taceno dove il traffico è molto scarso offre una condizione ideale per chi vuole liberarsi di rifiuti pericolosi. Dobbiamo puntare sull'educazione per fare prevenzione perchè altre metodologie sono difficilmente applicabili”.

Questi interventi – sottolinea Signorelli – rientrano nell'operazione Road Trash che la Provincia ha avviato lo scorso anno e che ha dato risultati molto positivi. A Taceno abbiamo dato l'incarico a una ditta specializzata per la raccolta perchè si trattava di un'operazione complessa sotto vari aspetti”. Diversi i problemi logistici negli interventi e in particolare, oltre allo smaltimento, anche la raccolta: “Siamo portati a pensare – spiega Signorelli – che il costo maggiore sia lo smaltimento di questi rifiuti il che è vero solo in parte perchè i costi per portarli in discarica e trattarli sono significativi ma in situazioni morfologiche particolari i veri costi sono quelli legati al recupero. Servono macchinari e sistemi di sicurezza per poter andare in fondo a dirupi, vallette e scarpate dove il materiale inquinante è stato gettato. Purtroppo le risorse a disposizione non sono tantissime e bisogna cercare di concentrarsi sulle cose più importanti, in particolare cercare di sostenere comuni piccoli che non sarebbero in grado con risorse proprie di gestire le operazioni”.

Secondo l'assessore provinciale quella delle discariche abusive è una vera piaga: “Si tratta di un problema grosso perchè capita spesso che rifiuti anche pericolosi vengano abbandonati in zone difficili da raggiungere o nei corsi d'acqua. Purtroppo non sono solo i privati a gettare il materiale abusivamente, in alcuni casi sono aziende, per lo più di piccole dimensioni, che si liberano in questo modo del materiale di risulta da lavori di diverso genere. Si tratta di una questione culturale, purtroppo ci sono persone che se ne infischiano della salvaguardia dell'ambiente e decidono di scaricare il materiale inquinante che hanno in strada e caricare così i costi e i danni sull'intera collettività”.

di Stefano Cassinelli