Merate, 24 aprile 2012 - E’ stato condannato a 3 anni di prigione, Francesco Scicchitano, 63 anni di Alessandria, l’armiere del “dominus” Leonardo Merlo, il 37enne di Calco finito a più riprese in carcere per rapine, droga ed estorsioni. A pronunciare la sentenza è stato il Gup del tribunale di Como Luciano Storaci. Il 63enne ha portato in Italia una pistola in dotazione all’esercito elvetico contrabbandandola dalla Svizzera. Non è la prima volta che finisce nei guai con la giustizia per lo stesso motivo, per questo, nonostante il rito abbreviato, non gli è stata concessa nessuna attenuante e ha ottenuto solo la riduzione di un terzo della pena.

L’uomo era stato arrestato insieme ad altre dieci persone nel luglio scorso, al termine di indagini cominciate però già il luglio precedente, quando un giovane marocchino che abita nella zona di Casatenovo si era azzardato a non pagare un centinaio di grammi di marijuana acquistati da Merlo, soprannominato dagli investigatori “dominus“, “Signore“, perché attorno a lui ruotava l’intero gruppo.

Per ottenere i soldi, insieme ad altri tre complici, il boss aveva picchiato e minacciato un amico del ragazzo, un minorenne che alla fine, sotto i colpi delle botte e gli avvertimenti, non aveva potuto altro che condurlo dal conoscente colpevole dello “sgarro“. Allo straniero era stato riservato il medesimo trattamento. Quello che sembrava un banale regolamento di conti si è scoperto che in realtà nascondeva molto di più. Una prima fase dell'inchiesta, coordinata dal Pm Paolo Del Grosso, si era conclusa a settembre quando Christian Redaelli, 32 anni, pluripregiudicato di Triuggio, era fermato subito dopo aver "ritirato" una pistola Sig Sauer calibro 9 rimediata proprio dallalessandrino.

A novembre la seconda parte con la cattura del capo della banda, di Marco Pecora di 31 anni di Inverigo e della sua fidanzata brasiliana Barbosa De Brito Telma di 34 con il recupero di ottocento dosi di mephedrone, il più ingente quantitativo di tale sostanza mai visto prima in Italia. Quindi l'atto finale con l'ultima retata, con le manette attorno ai polsi di Raffaele Baselice di 23 anni di Calco e Vitalie Coscodan di 20 di Robbiate, Giuseppe Abbondanza di 33 anni di Lurago ma bloccato a Bologna, Francesco Aprigliano di 57 di Somma Lombarda, Matteo Baselice di 53 anni di Calco, papà di Raffaele, nel 2008 catturato per una vicenda di estorsione, e Francesco Aloe, 29 anni di Caravaggio, a casa del quale sono state ritrovate una Smith & Weston a tamburo calibro 38 e una Beretta calibro 22 con matricola abrasa, rispettivamente dotate di 49 e 121 colpi. Più appunto Francesco Scicchitano, ritenuto l'esperto di armi del gruppo.