Paderno d’Adda, 4 aprile 2012 - Un imprenditore di 41 anni si è tolto la vita gettandosi nell’Adda dal ponte di Paderno, dall’altezza di un’ottantina di metri. L’uomo, Enrico T., che abita a Milano che risulta ufficialmente residente a Dublino, avrebbe compiuto il gesto estremo perché oppresso dai debiti, a causa dei quali non riusciva più a mandare avanti la sua attività, che ha sede in Svizzera.

A causa della crisi ultimamente non poteva nemmeno pagare né i dipendenti né i fornitori. Lo ha confessato lui stesso prima di uccidersi scrivendo un biglietto di addio ai propri familiari per spiegare le motivazioni e chiedere scusa. Diversi testimoni, verso le 19.15 di mercoledì lo hanno visto scavalcare la balaustra del San Michele, il viadotto che unisce la provincia di Lecco a quella di Bergamo tristemente noto per simili episodi, e poi, dopo un attimo di esitazione, lasciarsi cadere nel vuoto.

Sono stati subito allertati i sanitari del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri ma ormai non c’era più nulla da fare, se non recuperare dal fiume la salma, portata a riva con un gommone delle squadre di salvataggio dei pompieri. Le operazioni sono state abbastanza complesse anche a causa del buio e si sono concluse solo in tarda serata. I militari della Compagnia di Merate sono riusciti a identificare la vittima dalla patente e dal passaporto. Solo negli ultimi due mesi sono già 13, 14 con il suicidio di oggi, le persone che si sono tolte la vita per colpa della crisi economica: gente che non trova occupazione, lavoratori licenziati, artigiani la cui azienda rischia di chiudere e appunto imprenditori sul baratro del dissesto finanziario, come il 41enne milanese.