Lecco, 4 marzo 2012 - La comunità di Perego si mobilita per difendere don Mario Bonfanti, il sacerdote 42enne “esonerato” dalla curia milanese perché dal pulpito e dalle pagine del suo profilo Facebook ha difeso le coppie omosessuali, le unioni di fatto e i separati, criticando apertamente anche l’atteggiamento oltranzista delle gerarchie ecclesiastiche nei confronti di chi vive la sessualità al di fuori dei canoni della dottrina cattolica.

In tutto il paese sono stati affissi striscioni di sostegno a favore del religioso: “Noi siamo con don Mario”, “Io sto con don Mario”, “W don Mario”, “Lasciateci don Mario”, “Grazie per le tue aperture mentali”… recitano gli striscioni. Nonostante le rimostranze dei fedeli, le dimissioni del prete, a cui gli sono state ratificate l’altro giorno, hanno avuto effetto immediato. La messa domenicale di questa mattina è stata celebrata dal sostituto don Luca Pozzi. “Capisco che questo è un momento difficile - ha spiegato il nuovo vicario parrocchiale al termine della celebrazione liturgica -. Sono al corrente della situazione di sofferenza e di questo tempo di prova. Io sono al vostro completo servizio. Insieme siamo nelle mani del Signore”.

Don Mario Bonfanti, originario di Pagnano di Merate, ordinato nel 2007 in una diocesi Sarda e temporaneamente “prestato” in convenzione a quella ambrosiana, al momento ha scelto la via del silenzio: “Preferisco non pronunciarmi, ritengo più giusto per me e per la situazione restare in silenzio”. E’ però commosso e confortato dalle migliaia e migliaia di attestati di stima che gli arrivano da tutta Italia.

Domani sera, lunedì, verrà scritta una lettera aperta per sollecitare l’Arcivescovo Angelo Scola a cancellare il provvedimento. Tra quanti hanno già manifestato l’intenzione di sottoscrivere la petizione c’è pure Egidia Beretta, sindaco di Bulciago e mamma di Vittorio Arrigoni, il 36enne attivista per i diritti umani dei palestinesi assassinato lo scorso 15 aprile a Gaza da un gruppo di terroristi salafiti: ""So che don Mario parlava spesso di mio figlio ai ragazzi. Vorrei firmare anch’io”.

di Daniele De Salvo