Merate, 23 marzo 2012 - La festa di San Giuseppe di Cicognola di Merate è morta. Il prossimo 19 marzo avrebbe compiuto 35 anni. È stata stroncata dalla burocrazia. I volontari della frazione che si occupano di organizzare e promuovere quello che ormai era diventato un appuntamento fisso per tutto il circondario avrebbero dovuto richiedere troppi permessi e presentare troppe certificazioni per ottenere il nulla osta per allestire la kermesse. Fino ad oggi, nonostante le difficoltà e gli impedimenti, erano riusciti contro ogni previsione a mantenere in vita l'appuntamento, ma adesso non sono più in grado di fronteggiare gli incartamenti e così, loro malgrado, hanno dovuto gettare la spugna e staccare una volta per tutte la spina all'evento.

«Siamo rammaricati - commenta con un filo di voce Alberto Brivio, presidente del Comitato promotore -. Non avremmo mai creduto che sarebbe finita così, ci preparavamo alla trentacinquesima edizione... Non si può chiedere a gente che si impegna gratuitamente e per spirito di servizio di accollarsi delle procedure tanto complesse». L'unica soluzione sarebbe stata quella di consentire l'ingresso nel parco di Villa Perego, teatro delle tradizionale tre giorni in onore del patrono del rione e dei papà, ad appena cento persone. La soglia al di sotto della quale il mostro delle scartoffie allenta almeno un po' il suo rigore, ma non avrebbe avuto senso limitare l'afflusso di pubblico, anche perché generalmente alla sagra hanno sempre partecipato migliaia e migliaia di avventori provenienti anche da fuori provincia.

«La palestra non è utilizzabile, la cucina non va bene, l'impiego dello storico edificio che ospitava il seminario arcivescovile e la scuola vocazione ci viene negato dalla Curia e intanto cade a pezzi, avremmo dovuto persino depositare un municipio i progetti per il palco su cui allestiamo l'altare per la celebrazione della messa... Purtroppo contro la burocrazia imposta dall'Amministrazione comunale e quella delle leggi regionali non abbiamo strumenti», si lamenta sempre il portavoce. La Festa di Cicognola risale al 1976. Ai idearla era stato il compianto Franceschino Mapelli con l'obiettivo di raccogliere fondi per restaurare la vecchia chiesetta dedicata appunto a San Giuseppe, danneggiata da un violento temporale. «Ecco, mi spiace soprattutto per lui, ci aveva dedicato anima e corpo - aggiunge Brivio -, chissà ora come sarà triste da lassù».

di Daniele De Salvo