Civate, 14 ottobre 2011 - Sul cavalcavia sopra la Superstrada 36 è ritornato uno striscione di protesta e nel contempo sulla salita del Ghisallo è stato scritto a terra, così che si veda bene in occasione del Giro di Lombardia, un secco «no» all’estrazione di 20 milioni di tonnellate di materiale. Ma la protesta sta montando e organizzandosi, così è già nata una pagina in facebook con oltre 300 adesioni, il sito internet www.cornizzolonocava.com è già on line e ogni giorno si aggiungono particolari.

 

«Siamo un gruppo di cittadini – si legge nel sito - soprannominati “Indignados no cava”, che con la collaborazione del Circolo Arci Bellavista di Civate vuole opporsi al vergognoso progetto di sfruttamento del Monte Cornizzolo. Non vogliamo nuovi “buchi” nelle nostre montagne, non vogliamo una nuova cava sul Cornizzolo, non vogliamo vivere sotto le mine. Vogliamo dare il nostro contributo per fare in modo che il progetto di escavazione della nostra montagna non venga approvato».

 

Si preannunciano tempi di battaglia e la popolazione, secondo gli Indignados si schiererà compatta quando si renderanno conto dei numeri. «La Società Holcim – sottolinea il gruppo - ha presentato in Provincia la proposta di un nuovo luogo estrattivo, situato sulle pendici del Monte Cornizzolo nel territorio di Civate. Questo nuovo progetto prevede l’estrazione di 20 milioni di tonnellate di materiale l’equivalente di otto milioni di metri cubi per i prossimi 20 anni».

 

In parallelo il Coordinamento a difesa del Cornizzolo, che comprende diverse associazioni dei comuni interessati come Civate, Valmadrera, Asso, Canzo e Suello ha presentato le sue osservazioni esprimendo contrarietà alla possibile escavazione. La prima conferenza VAS si è svolta il 22 settembre, occasione in cui sono state presentate le richieste di escavazione da parte dei cavatori e le osservazioni dei Comuni e delle associazioni. «Il rischio è elevato – affermano gli Indignados - più di quello passato dieci anni fa. Le iniziative prese sino ad ora dalle varie istituzioni e associazioni sono lodevoli, vorremmo dare anche noi il nostro contributo per promuovere azioni incisive».