Mariano Comense, 12 maggio 2011 - A processo con giudizio immediato sono rimasti in 42, distribuiti nelle cinque gabbie dell’aula dove si è celebrata la prima udienza dell’indagine «Infinito», sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia. Le due ordinanze di custodia cautelare eseguite a luglio scorso, si sono frammentate nel processo, che proseguirà tra giugno e luglio, nell’udienza preliminare che inizierà il 9 giugno con altri 113 imputati che hanno scelto il rito abbreviato, mentre una decina si distribuiscono tra patteggiamenti e stralci. In questa ultima posizione compare Franco Crivaro, arrestato dieci giorni fa dopo nove mesi di latitanza, che dovrà fare un interrogatorio di garanzia e poi seguire un iter che potrebbe proseguire indipendentemente dagli altri due filoni. Tra gli imputati in aula ieri, c’era Salvatore Muscatello, 77 anni di Mariano Comense, indicato come il capo della locale di Mariano Comense.

Appartenente allo stesso gruppo, è a processo anche Cosimo Vallelonga, 63 anni di Perego, mentre gli altri presunti affiliati hanno scelto il rito abbreviato: Francesco e Rocco Cristello, 42 e 50 anni di Cabiate, e Giuseppe Medici, 53 anni. Per quanto riguarda le locali di Canzo e Erba, a giudizio sono andati solo Fabrizio Parisi, 40 anni di Vercelli e Carmine Verterame, 40 anni di Novara, mentre gli altri componenti hanno scelto l’abbreviato: Edmond Como, 36 anni di Ponte Lambro, Michele Oppedisano, 42 anni di Bosisio Parini, Aurelio Petrocca, 47 anni di Merone, Francesco Riillo, 23 anni di Bosisio Parini (domiciliato presso Pasquale Varca), Varca Francesco, Luigi e Pasquale, rispettivamente 26, 27 e 48 anni di Bosisio e Merone, e Vona Luigi, 58 anni e Giuseppe Furci, 56 anni, entrambi di Valbrona: questi ultimi due avrebbero costituito la locale di Canzo.

Erano inoltre in aula Ivano Perego e Andrea Pavone, riconducibili a tutta la vicenda che ha coinvolto Perego Strade e società collegate. Alla loro posizione processuale, si legano le quattro costituzioni di parte civile entrate ieri nel processo: i fallimenti di General Contractor, Perego Strade (avvocato Stefano Pelizzari) e Perego Holding (assistito da Francesca Gritti), ma anche il fallimento dell’impresa Fratelli Oricchio, appartenente al ramo edile, con sede a Lecco (il cui crac fu dichiarato il 18 novembre 2009, assistito dagli avvocati Alberto Bernardinello e Francesco Poggi).

In merito alla difesa di Ivano Perego, presente in aula ma in una gabbia separata da Pavone, il difensore Marcello Elia ha annunciato di voler citare tra i testi del dibattimento, esponenti politici come Roberto Formigoni e Maurizio Lupi, i cui nomi compaiono nelle intercettazioni telefoniche del suo assistito: «A dimostrazione – ha precisato – del fatto che nelle conversazioni di Perego c’era una buona percentuale di situazioni e conoscenze puramente millantate, che non avevano corrispondenza nella realtà».