Olginate, 22 marzo 2011 - “Nonni in affido” per sconfiggere la solitudine. Un progetto importante dopo il dramma dei due anziani salvati dalla badante. Il Comune corre ai ripari e punta sulla struttura di via Redaelli «alla quale come istituzione e come servizi sociali stiamo cercando di dare una risposta e attuare ragionamenti che possano attivare anche la solidarietà delle famiglie olginatesi, per togliere dallo sconforto persone anziane che si sentono sole». Queste le intenzioni del sindaco Antonio Gilardi e dell’assessore ai Servizi sociali Patrizia Martinoli dopo quanto successo a due anziani coniugi che hanno rischiato di morire intossicati dal gas, se non fosse stato per l’intervento della badante, incaricata di dare una mano ai due annziani coniugi, arrivata prima dall’inizio dell’orario di lavoro.
L'amministrazione da tempo sta lavorando a un progetto che vada in aiuto alle persone anziane che si sentono sole, attivando la rete della solidarietà. Il Comune da tempo ha attivato una forte attenzione nei confronti dei pensionati che sono autonomi, ma che magari non hanno figli e nipoti e soffrono di solitudine. «L’anno scorso - ha detto l’assessore Martinoli - abbiamo avviato il progetto “nonni in affido”. Si tratta di un progetto sperimentale con due anziani. Si tratta di un’iniziativa portata avanti nel Comune di Milano, che ci è sembrato lodevole proporre anche qui. Ci sono delle famiglie che si rendono disponibili a fare compagnia a queste persone, a seguirle come si fa tra familiari. Uno scambio reciproco perché ci sono effetti positivi per entrambe le parti».
Quest’anno il progetto da sperimentale diventerà ufficiale ed è già in fase di attivazione. «I servizi sociali hanno già individuato cinque o sei nonni. Come detto sono persone autosufficienti a cui farebbe bene avere vicina una famiglia amica. Questa primavera organizzeremo degli incontri per trovare delle famiglie disponibili e per illustrare il progetto, oltre che preparare chi aderirà».
La Giunta comunale sta pensando anche di utilizzare a favore degli anziani il piccolo appartamentino che si sta realizzando nella nuova casa di riposo di via Cantù, che, come da accordi tra le parti, sarà al servizio del Comune. «Si tratta di un monolocale adatto a due persone - ha affermato il sindaco - e sarà una risorsa davvero preziosa per poter dare una mano alle persone anziane in difficoltà. L’idea è quella di adibirlo a “ricovero di sollievo”, per due coniugi autosufficienti che però hanno momentaneamente bisogno di aiuto e di essere seguiti».
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