Osnago, 8 luglio 2010 - Il primo parco solare dell’intera provincia sorgerà a Osnago. L’area per l’ambizioso e innovativo intervento è già stata individuata. Si tratta di un appezzamento di circa 5.500 metri quadrati che si estende sul confine con Lomagna, lungo la ex Ss 36. L’iniziativa è promossa dall’Amministrazione municipale retta dal sindaco Paolo Strina. Per vedere l’opera non bisognerà neppure attendere molto perchè è già stato approvato lo schema per il bando di gara per affidare l’installazione dei pannelli fotovoltaici in moduli di silicio policristallino.

 

La disciplinare, che ha passato il vaglio del Consiglio comunale, permetterà di individuare una società che si occupi di tutti gli aspetti progettuali e tecnici come l’ottenimento delle autorizzazioni urbanistiche ed edilizie, le pratiche del «conto energia», la realizzazione vera e propria, la manutenzione ordinaria e straordinaria e la sicurezza.

 

L’impianto verrà dunque consegnato «chiavi in mano». Il concessionario avrà in gestione l’infrastruttura per vent’anni. Parte dei proventi derivanti dalla produzione dell’energia e dal coinvogliamento nella rete elettrica, dalla vendita quindi della corrente, finiranno poi nelle casse dell’ente pubblico.

 

«Indicativamente contiamo di ricavare tra i 30 e i 40 mila euro annui - spiega il primo cittadino - che significa da un minimo di 600 mila a un massimo di 800 mila euro complessivi. Dai nostri calcoli la potenza installabile massima è di 324 KW con una produzione di 349.411 KWh all’anno». Il che significa, soldi a parte, una notevole riduzione di produzione di anidride carbonica e altre sostanze inquinanti per diverse tonnellate di smog in meno.

 

Ma a Osnago non sono i soli a puntare sulle energie rinnovabili e green. Anche da Villa Locatelli sono sensibili all’argomento. «Vorremmo sfruttare le pensiline e i posteggi pubblici - spiega ad esempio l’assessore provinciale all’Ambiente Carlo Signorelli -. Nel Lecchese siamo molto indietro e abbiamo molti margini di crescita in questo settore. Il problema è che le Amministrazioni non hanno molti soldi da spendere anche per colpa del patto di stabilità che pone vincoli e limiti alle spese».

 

Tramite contatti con il Politecnico di Milano e aziende specializzate nel settore si potrebbe quindi pensare a una forma di affitto degli impianti per dare un impulso al mercato.