Merate, 7 luglio 2010 - Guglielmo Beretta, 43 anni, è morto quasi certamente perchè mentre procedeva con la moto all’interno della rotonda verso Calco non è stato visto dal conducente di un’auto che sopraggiungeva.

 

L’uomo, residente a Sartirana in via Montegrappa, lascia la moglie e due figlie di dieci e sette anni. Di professione imbianchino era appassionato di calcio e di motociclismo e si trovava proprio a bordo della Bmw 850 di suo fratello gemello quando è avvenuto lo schianto fatale. L’indagine per accertare la causa dello schianto è condotta dai carabinieri di Merate che sono coordinati dal luogotenente Vincenzo Pistininzi.

 

Secondo la ricostruzione fatta dai militari il 43enne stava procedendo lungo la 342 a bordo della moto, ha iniziato a girare all’interno della rotonda per procedere in direzione di Calco quando dalla destra è arrivata una Peugeot che avrebbe cercato di immettersi nella rotonda non vedendo che l’imbianchino stava transitando in moto.

 

L’impatto tra lo moto e l’auto è stato a quel punto inevitabile e Guglielmo Beretta è stato catapultato con violenza verso un palo stradale posto all’interno della rotonda. Le conseguenze sono state terribili. Dopo pochi minuti è intervenuta un’ambulanza del 118, il medico ha intubato il motociclista che poi, privo di conoscenza, è stato trasportato al Pronto soccorso del Mandic.

 

Qui i medici hanno tentato di salvarlo ma un arresto cardiaco, conseguenza delle lesioni interne multiple, è stato fatale. Tra i primi ad arrivare sul luogo dello schianto la sorella Beatrice Beretta che passava casualmente lungo la 342 e ha riconosciuto la moto. La donna ha accostato e ha visto che i sanitari del 118 stavano caricando Guglielmo in ambulanza per trasportarlo in ospedale.

 

Sul posto anche i carabinieri che hanno iniziato i rilievi del caso e sentito il conducente della Peugeot che era illeso ma in evidente stato di choc per l’incidente. Resta da capire il motivo per cui l’automobilista non ha visto la moto di grossa cilindrata.

 

La velocità dei due veicoli non era elevata ma la sfortuna ha voluto che Guglielmo Beretta volando via dalla moto colpisse in pieno il cartello con le indicazioni stradali. Proprio questo urto ha provocato le ferite che alla fine sono state fatali per il centauro.