Merate, 17 giugno 2010 - I vertici dell’istruzione lecchese vogliono vederci chiaro sulla questione del professore playboy dello scientifico «Maria Gaetana Agnesi» che avrebbe fatto delle avances alle sue studentesse. Dall’Ufficio scolastico provinciale è stata infatti avviata un’ispezione con l’acquisizione di un primo provvedimento disciplinare emesso contro il docente tre anni fa per una vicenda analoga.

 

Inoltre alla preside, Tiziana Tebaldi, ormai prossima alla pensione, è stato chiesto se fosse stata a conoscenza di tali episodi. La dirigente si sarebbe limitata a spiegare che delle voci in proposito erano circolate tra le mura dell’istituto, ma che nessuno si è rivolto direttamente a lei per denunciare eventuali flirt.

 

In mancanza di segnalazioni ufficiali non ha potuto avviare alcuna verifica. Intanto il diretto interessato ha tenuto a precisare alcuni aspetti legati al caso: «Ho chiesto io il trasferimento per motivi familiari - sostiene -. Voglio avvicinarmi ai miei genitori che necessitano di assistenza, nessuno mi sta quindi cacciando dalla scuola».

 

La circostanza è stata confermata dalla stessa dirigente che tuttavia ha salutato l’istanza con soddisfazione perché metterebbe finalmente a tacere la ridda di voci. Sulle accuse però il prof preferisce non replicare, nè su quelle passate che gli sono costate un richiamo formale scritto al quale non si è mai opposto, nè su quelle più recenti.

 

Non entra neanche nel merito di quanto riferito sin qui. «Ho la coscienza a posto - si limita a replicare -. I miei ragazzi e i loro genitori lo possono testimoniare. Svolgo la mia professione con grande passione e rispetto». Avverte inoltre che adesso non è affatto scontato che a settembre non possa mantenere la cattedra al plesso di via dei Ludovichi, quasi sia diventata questione di principio.

 

Lascia poi intendere che a suo avviso sarebbe stato montato ad arte un caso da persone legate in qualche modo agli ex responsabili del liceo, gli stessi che lo hanno richiamato all’ordine perché una alunna aveva confidato di essere stata corteggiata da lui. La domanda di un altro posto e i racconti delle allieve sarebbero stati perciò accostati impropriamente, stabilendo un nesso che in realtà non esiste.

 

Tutti elementi che ben lasciano trasparire il clima di tensione tra il personale che si respira all’interno dell’«Agnesi», finito ripetutamente nell’occhio del ciclone, inizialmente per i presunti compensi illeciti all’economa nel frattempo assegnata ad altra sede, poi per la tragica fine di una studentessa romena di appena 15 anni e adesso per le vicissitudini da cronaca rosa. «Si tratta di una stumentalizzazione - ribadisce il docente - per gettare fango su questa scuola e su di me».