Oggiono, 23 aprile 2010 - Attentato incendiario l’altra notte a Oggiono, dove qualcuno ha sfondato la vetrina di un negozio di abbigliamento e poi lanciato all’interno due molotov che hanno distrutto parte degli arredi e delle marce in vendita. L’esercizio preso di mira è il «Carpe diem» di via Papa Giovanni XXIII, in centro paese. Sulla vicenda indagano adesso i carabinieri della stazione locale insieme ai colleghi del Nucleo operativo della Compagnia di Merate. Gli inquirenti non si sbilanciano ma sembra esclusa la pista della ritorsione, come quella dell’intimidazione o del racket.

 

I piromani sono entrati in azione intorno alle 2.40. Prima con una grossa pietra hanno abbattuto i cristalli dell’attività, poi vi hanno scagliato dentro un paio di bottiglie contenenti alcol o benzina accesi. Il liquido si è rapidamente sparso su scaffali espositivi e diversi capi di abbigliamento. Sul posto sono subito accorsi i pompieri del Comando provinciale di Lecco che hanno domato il rogo prima che si propagasse all’intera struttura. Oltre agli indumenti e ai mobili bruciati, il fumo ha annerito tutte le pareti che dovranno essere lavate e rintonacate.

 

I danni ammontano ad almeno 20 mila euro. I militari della sezione scientifica hanno effettuato accurati rilievi tecnici per raccogliere elementi utili per risalire ai colpevoli. Sarebbe comunque da accantonare ipotesi legate a richieste di «pizzo». Lo sostiene anche la titolare, la signora Annalisa Rusconi di Dolazgo. «Nessuno ha mai preteso da me denaro, nè ho ricevuto minacce - assicura -. Non penso neppure a eventuali conflitti con la concorrenza. Sono propensa a credere che quanto successo sia da ricondurre all’invidia da parte di qualcuno per il mio impegno imprenditoriale e non solo. Forse il mio successo e la mia intraprendenza hanno suscitato antipatie».

 

Scaramucce e beghe di paese dunque secondo lei, questioni di bassa lega che però non la fermeranno. «Non ho paura - dice -. Non c’è nulla di cui debba aver timore. Continuerò con il mio lavoro come ho sempre fatto». Si è quindi subito rimboccata le maniche per mettere ordine e riaprire i battenti quanto prima. «È una batosta anche dal punto di vista economico - spiega l’esercente -. Si è salvato poco e mi toccherà darmi parecchio da fare per rientrare dalle spese».