Lecco, canyoning sull'Acquaduro tra salti e discese mozzafiato / FOTO

Alla scoperta di questo nuovo spor con la guida alpina Fabio Lenti

Un momento della discesa dal torrente Acquaduro a Introbio

Un momento della discesa dal torrente Acquaduro a Introbio

Lecco, 30 agosto 2016- Il canyoning è sempre più una disciplina che affascina e cresce anche nel lecchese. Tra i maggiori esperti di questo sport c’è la guida alpina Fabio Lenti che ha attrezzato alcuni dei fiumi in cui si pratica questa attività. Di fatto il canyonig consiste nel scendere i torrenti nell’acqua seguendo il tortuoso percorso scavato nella montagna.

«Diciamo che l’idea del canyoning - spiega Lenti - è più francese perché sono stati loro i primi a discendere i torrenti a livello commerciale, mentre a livello di esplorazione ci sono stati tanti speleo che l’hanno fatto e poi è diventata ludica. Come sport si è sviluppato sulle Alpi francesi per poi crescere negli ultimi 15 anni». Il canyoning, a differenza di quello che si pensa, non è considerato uno sport estremo e Lenti spiega: «Si tratta di una attività per tutti anche chi non è in formissima riesce a fare, si fa nei mesi estivi perchè l’acqua è a circa 12 gradi. Uno sport per tutti però chiaramente non si deve avere paura dell’acqua. Non è necessario essere nuotatori provetti perchè comunque la muta tiene a galla. Detto questo è un’attività divertentissima, fare i toboga, che sono scivoli naturali, fare i tuffi nelle pozze e così via è molto bello. Bisogna però conoscere i torrenti dove si pratica. Quando ci sono le guide specializzate sanno dove ci sono i sassi, la profondità delle pozze e quant’altro. Serve la massima attenzione e a quel punto è uno sport sicuro. Dove non consociamo ci caliamo prima e verifichiamo che la pozza sia libera. Se fai un torrente spesso lo consoci a memoria e puoi fare in tranquillità tutto. Farlo con una guida lo rende più divertente e alla portata di tutti».

Per poter praticare il canyoning servono attrezzature come muta in neoprene, calzari speciali antiscivolo per i sassi, imbragatura, casco, corde, zaino forato con bidoncino e alcune competenze minime come sapersi calare con la corda che si impara in pochi minuti con l’insegnamento delle guide alpine. Diverse le zone dove è possibile praticare canyoning e Lenti spiega: «Qui in zona c’è il Caldone che scende da Morterone, si percorre in circa 3,5 ore. Molto bello è l’Acquaduro che richiede circa cinque ore, o nella versione corta si fa in tre. Sono due torrenti che voglio potenziare perchè sono vicini alla città, molto belli e non inflazionati. In Val Bodengo capita di dover fare la coda, qui invece c’è poca gente per questo nel futuro voglio farli crescere e promuoverli»