L'ex sindaco di Olginate: "Vigileremo su Consonno"

Mai più una Consonno violentata. Non si tratta di un auspicio ma di una certezza. Ad essere sicuro che il disastroso passato degli anni Sessanta e Settanta non si ripeterà è Italo Bruseghini, 71 anni, ex sindaco di Olginate. É spettato a lui l’onere di assistere impotente alla definitiva morte del borgo di Daniele De Salvo

Consonno, il piccolo paese costruito negli anni Sessanta dal conte Bagno

Consonno, il piccolo paese costruito negli anni Sessanta dal conte Bagno

Olginate (Lecco), 14 settembre 2014 - Mai più una Consonno violentata. Non si tratta di un auspicio ma di una certezza. Ad essere sicuro che il disastroso passato degli anni Sessanta e Settanta non si ripeterà è Italo Bruseghini, 71 anni, ex sindaco di Olginate. É spettato a lui l’onere di assistere impotente alla definitiva morte del borgo, nel 1976, quando una frana, staccatasi dalla collina martoriata e distrutta dal cemento, bloccò la nuova strada di accesso a quella che era una città dei balocchi ormai inesorabilmente in declino decretandone la definitiva morte.

«Quanto avvenuto non dovrà né potrà ripetersi – spiega -. Oggi, rispetto all’epoca, esistono strumenti urbanistici precisi. Ad impedire che si verifichi un nuovo scempio saranno però anche gli amministratori locali e i cittadini che lo impediranno. La frazione è stata svenduta e rasa al suolo per un tozzo di pane e per il tornaconto personale di chi invece avrebbe dovuto scongiurarlo, adesso ciò non è più possibile e non sarà più tollerato». Le vicende degli ultimi giorni, con le voci di una possibile vendita in blocco del paese fantasma non lo appassionano particolarmente, vi ha già assistito e preferisce mantenersi cauto su una rapida risoluzione della vicenda.

«Le problematiche da affrontare e risolvere sono complesse e onerose: l’operazione economica milionaria innanzitutto, e poi i collegamenti, la rete fognaria, la messa in sicurezza del comparto». Non lo afferma espressamente, tuttavia lascia intendere di essere abbastanza scettico. Intanto sono trascorsi oltre sette lustri e quanti ne passeranno realmente per la resurrezione del vecchio rione nessuno può prevederlo, nemmeno l’attuale sindaco, Rocco Briganti, 38 anni, nato proprio quando Consonno moriva, incolpevole erede di una situazione complessa da gestire e affrontare.

Pure lui comunque è convinto che per Consonno non si verificherà alcun ritorno al passato, almeno non al ruggente e illusorio periodo del boom economico ed edilizio. «Qualsiasi intervento dovrà essere e sarà compatibile con il nostro Piano di governo del territorio, con il rispetto dell’ambiente circostante e la dignità della storia e delle tradizioni di quel luogo e delle persone che quel posto lo amano, lo curano e lo valorizzano».