Colico, droga e sesso in piazza: "Adesso basta"

Commercianti e residenti fondano un comitato e chiedono interventi immediati

Piazza Garibaldi è diventata simbolo di degrado

Piazza Garibaldi è diventata simbolo di degrado

Colico (Lecco), 3 settembre 2015 - Non è certo l’immagine di città turistica che si vorrebbe avere ma nemmeno il luogo ideale in cui passare la vita quello descritto da un gruppo di cittadini che ha costituito il Comitato «La piazzetta» a Colico che tra sesso in strada, alcol, droga, rifiuti e schiamazzi dipinge una realtà terribile per chi deve convivere con questa situazione in paese.

Questa in sostanza la situazione denunciata da artigiani e commercianti della corte della centralissima piazza Garibaldi di Colico che appunto si sono riuniti nel comitato per dar voce allo loro vibrante protesta. Nella missiva, inviata a istituzioni e stampa si legge: «Da due anni ci troviamo a convivere con la maleducazione e l’inciviltà di un gruppo di “animali“, definirle persone sarebbe un complimento, che all’interno della piazzetta, nel tardo pomeriggio e in orari notturni, consuma alcolici, si ubriaca e sotto effetto di droga importuna clienti e passanti, crea immondizia, si picchia creando vere e proprie risse, vomita, urina e defeca davanti alle nostre porte e vetrine, getta rifiuti nelle caselle postali, imbratta pavimento e muri di vernice e altre sostanze.

Se non bastasse tutto questo, c’è addirittura chi, nel mezzo della piazzetta, è stato visto fare sesso intorno alle dieci della sera. Nonostante gli avvisi le denunce fatte ai competenti organi, la situazione non solo non è migliorata ma è peggiorata». I commercianti si fanno portavoce anche del disagio dei residenti che avrebbero confidato ai gestori delle attività del disturbo che loro stessi subiscono, alcuni avrebbero anche subito delle aggressioni verbali dopo essersi lamentati per gli schiamazzi. Infine la provocazione: «Da giovani imprenditori ci troviamo ogni giorno a fronteggiare le enormi difficoltà che tutti ben conosciamo dalla burocrazia alla crisi economica ma a vivere anche con ingenti danni economici: costi per la pulizia dei muri e del porfido, tinteggiatura dei muri, di questa spiacevole situazione. Dovremmo cercare un nuovo paese ove trasferire la nostra attività dove chi lavora, e paga le imposte, viene tutelato?»