Pestaggio al bancomat, Colico sotto choc: "Abbiamo paura"

Viaggio tra i residenti dopo l'aggressione di tre vandali che hanno picchiato a sangue un uomo di 33 anni

I carabinieri davanti alla sede  della banca  in cui si è consumato il violento  pestaggio

I carabinieri davanti alla sede della banca in cui si è consumato il violento pestaggio

Colico (Lecco), 25 febbraio 2015 - «Abbiamo paura a tornare a casa da sole. Non c’è più tranquillità e serenità a girare nel paese e una volta che sei a casa anche li hai paura che ti entrino i ladri». Così Laura Pandiani dopo l’aggressione subita da un colichese che ha ripreso tre uomini che prendevano a calci i sacchi della pattumiera in centro paese. «Sabato sera sono tornata a casa da sola perché il mio ragazzo non c’era – aggiunge Pandiani – e non hai più la tranquillità, anche nella piazzetta dietro ai negozi non ci passo più perché è buio. Peraltro è buia anche la Provinciale e molte altre zone del paese. Ammiro il mio coscritto per quello che ha fatto, ha avuto un bel coraggio a dire a chi faceva atti vandalici di fermarsi. Mi dispiace che sia andata a finire con un pestaggio ma purtroppo qui va ogni giorno sempre peggio».

«Siamo preoccupati per quello che succede – afferma il barista della stazione Rudy Selva – perché qui la situazione peggiora sempre più e con amarezza dico che conviene stare zitti altrimenti si rischia di essere pestati a sangue come è successo l’altra sera. Sono qui da 13 anni e si va sempre peggio, siamo costretti a mettere allarmi e inferiate ovunque per non essere derubati ogni giorno. Non c’è un presidio delle forze dell’ordine, ci sono pochi carabinieri qui e devono controllare un territorio troppo vasto. Se chiami il 112 ti mandano la pattuglia da Lecco».

Anche l’edicolante Alessandro Fontana sottolinea il fatto che «purtroppo conviene stare attenti a quello che si dice. Basta pensare che la porta della stazione dovrebbe essere chiusa e invece la lasciano sempre aperta e se ti permetti di dire qualcosa come minimo ti prendi qualche insulto. La gente non parla molto di quello che succede, si sfoga più che altro su Facebook, ma di certo non c’è la tranquillità che c’era una volta».

«Certo che non siamo tranquilli – afferma Teresina Masolini – come si fa a esserlo visto quello che succede. Ma è possibile che uno fa atti vandalici e si porta pure la pistola per poi puntarla contro un cittadino che poi viene anche pestato a sangue?! Qui c’è pieno di strade e angoli bui dove hai paura a passare. Invece di mettere telecamere funzionanti, perché metterle e non farle mai andare è una presa in giro, che possono scoraggiare i malviventi si pensa a fare solo chiacchiere. Bisogna chiamare i carabinieri quando si vede qualcosa che non va ma sono pochi e non possono essere ovunque».

Anche per Andrea Malattia la situazione è degenerata negli anni: «Si ha la sensazione di abbandono totale. Alle 19 la stazione diventa terra di nessuno, solo ad attraversare la piazza si ha paura per i personaggi che ti fissano. Ci vorrebbe un maggior presidio delle forze dell’ordine, più pattugliamenti nelle zone che sono a rischio. Quello che è accaduto è gravissimo e purtroppo non si vedono delle soluzioni all’orizzonte, qui chi vuole fare il criminale ha mano libera».