Pestaggio al bancomat di Colico: l’aggressione è stata ripresa dalle telecamere

Si stringe il cerchio attorno agli aggressori del 33enne colichese che domenica scorsa è stato picchiato, dopo essere stato minacciato con una pistola, da tre uomini che lui aveva richiamato perché stavano prendendo a calci alcuni sacchi della pattumiera nel piazzale della stazione di Ste.Cas.

I carabinieri davanti alla sede  della banca  in cui si è consumato il violento  pestaggio

I carabinieri davanti alla sede della banca in cui si è consumato il violento pestaggio

Colico (Lecco), 2 marzo 2015 - Si stringe il cerchio attorno agli aggressori del 33enne colichese che domenica scorsa è stato picchiato, dopo essere stato minacciato con una pistola, da tre uomini che lui aveva richiamato perché stavano prendendo a calci alcuni sacchi della pattumiera nel piazzale della stazione. Un’aggressione assurda che ha colpito la comunità locale perché non si erano mai registrati casi del genere nel paese. L’arma, una Smith and Wesson calibro 32, è stata recuperata dagli inquirenti dopo che l’aggredito era riuscito a strapparla dalle mani di uno dei suoi assalitori. Non è stato possibile risalire a chi era intestata l’arma perché i numeri di serie erano abrasi. Ma pare che gli elementi più importanti per cercare di individuare i responsabili stiano arrivando dalle telecamere di videosorveglianza posizionate in alcuni punti del paese, grazie a queste i militari avrebbero raccolto elementi determinanti.

I carabinieri in questi giorni non hanno lasciato nulla di intentato per raccogliere indizi utili all’individuazione dei responsabili dell’aggressione e anche negli ambienti giudiziari c’è la convinzione che le prossime ore siano determinanti per arrivare a chiudere il caso. Anche la lucida testimonianza e la collaborazione dell’uomo aggredito sarebbe risultata molto importante per consentire ai militari di avvicinarsi all’identità dei responsabili. Il 33enne colichese, di professione autista, che è stato aggredito ha riportato diverse ferite tra cui una all’arcata sopraciliare che ha richiesto una decina di punti di sutura. All’uomo è stata data una prognosi di guarigione di 15 giorni. Gli autori dell’aggressione sono certamente italiani come ha testimoniato il colichese e sono anche abitanti della zona perché l’accento con cui parlavano non aveva alcuna inflessione dialettale. I responsabili di questa aggressione, senza precedenti in paese, sono quindi del posto e di questo sono ben consapevoli gli inquirenti le cui indagini potrebbero approdare a risultati in breve tempo.