Colico, preso a pugni il portavoce del comitato contro il degrado

La vittima è Davide Ielardi aggredito con un pugno per aver chiesto di rispettare gli altri e di togliere i piedi da un muro di STEFANO CASSINELLI

La piazzetta dove Ielardi è stato aggredito

La piazzetta dove Ielardi è stato aggredito

Colico, 9 febbraio 2016 - Aggredito con un pugno per aver chiesto di rispettare gli altri e di togliere i piedi da un muro. Questo il brutto episodio di cui è rimasto vittima Davide Ielardi, commercialista di Colico, sabato sera. Ielardi, che è anche portavoce del comitato «La piazzetta», spiega che «dopo il lavoro sono andato con un esercente che lavora vicino al mio ufficio a bere un aperitivo, intorno alle 20.45 siamo tornati in piazzetta, lui doveva chiudere il suo negozio, e li abbiamo trovato sei ragazzi nordafricani, di cui cinque seduti sul muretto e uno in piedi con un piede appoggiato al muro. Ho chiesto di togliere il piede visto che abbiamo appena riverniciato le facciate dei palazzi e sono stato insultato, da lì è partito un battibecco e si è alzato uno di quelli seduti che mi ha detto che dovevo lasciar stare suo fratello, mi ha spintonato e siamo caduti a terra. Poi ci siamo rialzati.

A quel punto sembrava volessero andarsene ma mi ha sferrato un pugno all’improvviso che mi ha anche rotto gli occhiali». Ielardi si è rivolto al Pronto soccorso dove ha avuto una prognosi di sette giorni, oltre che ai carabinieri dove ha presentato denuncia contro ignoti per l’aggressione subita. Ma al di là del grave episodio di cronaca il professionista lamenta una situazione di degrado che si trascina da tempo: «Già è difficile oggi giorno mandare avanti un’attività, negozi e uffici che sono su questa piazzetta si trovano continuamente muri imbrattati, bottiglie rotto, gente che bivacca davanti alle porte per arrivare fino a episodi disdicevoli come gente che fa i propri bisogni qui davanti. Io parlo a nome di chi lavora qui, siamo rammaricati perché le istituzioni non stanno risolvendo il problema. Capisco che i carabinieri passano a controllare e fino a che trovano qui delle persone sedute non possono fare nulla. Però anche dal Comune non abbiamo avuto alcun tipo di aiuto. Questa è una piazzetta privata ma ad uso pubblico per cui dovrebbe essere interesse pubblico mantenere il decoro».

Il Comitato aveva anche raccolto firme per chiedere al Comune interventi e da qui era nata una polemica legata alla proprietà dell’area. «Quello che posso dire – afferma Ielardi – è che stante la situazione noi lasceremo questi uffici e troveremo un’altra sede. Questo mi rammarica profondamente perché si cerca di lavorare con il massimo impegno e poi ci si trova in queste condizioni. È successo a me, ma se fosse successo a una delle ragazza che lavorano nel nostro studio come sarebbe andata a finire?».