Rapine, pestaggi e paura: confermati i sei anni a uno dei quattro albanesi

A Calolziocorte, nel febbraio 2013, la banda di albanesi entrò nell'appartamento di una pensionata che poi finì all'ospedale per le lesioni subìte

Dula Bekim

Dula Bekim

Calolziocorte, 28 gennaio 2015

Condanna a sei anni ribadita in Appello per Dula Bekim, uno dei componenti della banda di quattro albanesi che mise a segno una serie di rapine cruente seminando il panico, nel febbraio 2013, a Calolziocorte e nel Meratese. Bekim, l’unico dei quattro ad aver scelto la via del dibattimento, era stato condannato dal tribunale di Lecco (collegio presieduto da Salvatore Catalano, a latere i colleghi Chiara Arrighi e Salvatore Catalano) a sei anni di reclusione.

Pena confermata dunque in Appello per Bekim, come peraltro sono stati confermati i risarcimenti (da quantificarsi in separata sede) nei confronti delle parti civili, il Comune di Calolziocorte e la signora Anna Maria Pia che si erano costituite nel procedimento e rappresentate in aula rispettivamente dall’avvocato Stefano Pelizzari e dal collega Claudio Rea. La signora Anna Maria, 62 anni, vedova, pensionata e residente nelle case Aler di Calolziocorte, finì nel mirino delle belve che entrarono nel suo appartamento al civico 13 di via Cavour. La donna venne prima immobilizzata, legata al letto e poi costretta a suon di schiaffi e pugni a consegnare le chiavi della sua Fiat Panda, di cui la banda degli albanesi si impossessò per compiere altre scorribande. La signora Anna Maria invece finì in ospedale con una prognosi di trenta giorni, ma soprattutto con una paura che per lungo tempo si era portata addosso. Quando un mese dopo i componenti della spietata banda di albanesi finirono in cella, ci aveva raccontato che per lei «era la fine di un incubo», sebbene i tempi del recupero fisico furono necessariamente più lunghi.

A carico di Dula Bekim, infine, anche l’accusa di ricettazione in quanto, quando venne arrestato a Carnate, venne trovato in possesso proprio della Fiat Panda rubata all’anziana calolziese. Avevano invece optato per il patteggiamento tre co-imputati (tutti di nazionalità albanese) del Bekim: tre anni di reclusione per Astrit Thaci, 5 per Endri Agalliu e Devis Gramo.