Calolziocorte, ladri di rame senza pietà profanano il cimitero

Distrutte una trentina di tombe, poche settimane dopo un primo raid. Sindaco e cittadinanza indignati

La devastazione dei ladri per rubare l'oro rosso

La devastazione dei ladri per rubare l'oro rosso

Calolziocorte (Lecco), 28 agosto 2015 - "Un grave fatto e senza rispetto per i defunti. Come amministrazione valuteremo tutte le iniziative che si potranno mettere in campo per evitare che, fatti odiosi come questo e quello dello scorso mese di luglio, abbiano più a ripetersi". Così il sindco di Calolziocorte Cesare Valsecchi in visita al cimitero del paese dopo la profanazione di altre tombe. Ignoti sono entrati nella notte nel camposanto per mettere a segno un altro raid. La sgradita sorpresa ieri mattina al momento che il custode del camposanto ha iniziato la sua giornata lavorativa.

"Immediatamente ho scoperto che diverse tombe erano state profanate nella notte". Anche per lui lo sconforto è stato forte, ed ha iniziato a fare un giro di controllo per tutto il cimitero. Purtroppo il conteggio non terminava più. Uno dopo l’altra la conta si è fermata a quota trenta. Una vera vergogna che, purtroppo, si sta ripetendo con una certa frequenza. Tutti ricordano il raid dello scorso mese di luglio. In quella occasione le tombe profanate furono venticinque, più quelle di due bambini. Queste persone, nella mattinata di ieri in molti le hanno definite delle "bestie", anche questa volta sono entrate dal cancello provvisorio di via Fermi.

Un cancello che per la metà è realizzato con della rete metallica e chiuso con una catena e un lucchetto. Questi personaggi hanno tagliato la catena e sono entrati indisturbati, anche perché via Fermi è un’arteria poco frequentata nelle ore notturne, essendo le fabbriche della zona chiuse. La voce ha iniziato a correre in città, e diverse persone sono arrivate in via Padri Serviti per controllare che le tombe dei loro cari non fossero state profanate. Dalle tombe sono stati rubati vasi, porta lumini e altri oggetti di rame. Tanta rabbia e alcuni hanno anche imprecato nei confronti dell’amministrazione comunale.

Nelle prime ore della mattina, appena avvisati dal custode il sindaco Cesare Valsecchi e l’assessore competente Valentino Mainetti, si sono recati al cimitero maggiore per rendesi conto di quanto era successo. Sul posto anche i carabinieri della locale stazione e la polizia locale. Come la volta scorsa, sul cancello principale del cimitero maggiore, è stato affisso un avviso, che invita i parenti dei defunti, a cui è stata profanata la tomba, a segnalare il fatto presso gli uffici competenti in municipio.